Il momento delle riflessioni per la dirigenza viola. Ora c’è bisogno di chiarezza
«In una settimana non cambia nulla». Così Alessandro Ferrari intercettato all’entrata della sede del Coni. Le parole del dg della Fiorentina non sarebbero potute essere diverse, scrive La Nazione, rispetto a quanto appreso prima della sfida contro il Betis. Il clima dei sentimenti a Firenze è contrastante e la prova della squadra a Venezia non ha certo aiutato a metabolizzare una scelta presidenziale – legittima – che di fatto traccia una linea chiara per il futuro: Palladino è e sarà l’allenatore viola. Da qui però si aprono una serie di interrogativi che accompagneranno questo scorcio di stagione e l’immediato inizio del mercato che avrà anche un antipasto (concreto) dal primo giugno al 10 dello stesso mese. Un momento di riflessione, insomma, all’interno e all’esterno che coinvolge tutte le componenti, a iniziare da quella dirigenziale, dopo le parole di lunedì notte pronunciate da Pradé.
Le turbolenze pare non abbiano lasciato una scia che si spinge nel futuro viola. Nell’ordine: ‘firma telefonica’ tra Commisso e Palladino per il prolungamento proposto in sintonia con Ferrari e Pradè. C’era forse qualche dubbio? Probabilmente sì, Firenze è una città sospettosa e si accende a colpi di dietrologie: opportuna dunque la precisazione di ieri di Ferrari in un momento che rischia di far implodere la Fiorentina. Dopo le parole, ora azioni concrete.
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Redazione LaViola.it