La Lazio supera la crisi con la vittoria sui viola. Per la squadra di Pioli una buona gara, ma tanti errori alla fine decisivi.
Orgoglio, personalità e un gol pesantissimo di Immobile, vero trascinatore. La Lazio s’è rialzata così, ritrovando la fame e la cattiveria mancate con la Roma e a Francoforte. Inzaghi e i suoi giocatori l’hanno vinta di forza e di resistenza, scrive Il Corriere dello Sport. Di fronte una Fiorentina bella e incompiuta, ancora poco concreta in trasferta. Peccati di gioventù. Gioca benissimo la Viola, ruba l’occhio e incanta, forse avrebbe meritato il pareggio. Ieri non ha avuto la solita precisione nei passaggi, ma non ha mai smesso di giocare e di attaccare. Pioli non ha motivi e ragioni per rimproverare la sua squadra e fa bene a proteggere Simeone e Pjaca.
ATTACCO. Se il Cholito (ieri limitato da Acerbi) riprenderà a segnare con regolarità e il croato triste si dovesse svegliare, gli orizzonti viola non avranno confini. L’entusiasmo c’è, manca poco per completare l’opera. Quei due davanti devono fare la differenza, perché non si può chiedere ogni volta a Chiesa (immarcabile) di decidere da solo le partite.
VERETOUT ‘DEPOTENZIATO’. Un altro limite è rappresentato dall’utilizzo di Veretout, come al solito tra i migliori. Non ci sono altri centrocampisti da sistemare in regia e Pioli ha arretrato il francese al posto di Badelj (panchinaro con Inzaghi), ma così ha perso i suoi inserimenti letali da mezzala. Il resto funziona, compresa la difesa. Concesso un solo contropiede, non finalizzato da Correa, in tutto il secondo tempo alla Lazio.
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Redazione LaViola.it