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Lazio, nuovo idolo Caicedo: arma ‘di scorta’ per Inzaghi

L’attaccante biancoceleste ha sbloccato il derby ed è diventato il nuovo idolo dei tifosi laziali. Per i viola un pericolo in più per domenica.

La standing ovation dello stadio Olimpico al minuto 64, quando stava uscendo per lasciare il posto a Immobile e il derby era ancora in bilico, gli ha fatto scappare una lacrima. Non era quella tatuata sotto l’occhio sinistro per ricordare l’infanzia complicata nella periferia di Guayaquil, la Perla del Pacifico. Occhi umidi. Sensazioni uniche, scolpite nel cuore di Felipe Caicedo. «Che emozione… Notte indimenticabile!» il suo tweet. E’ un generoso, stava ricevendo il giusto premio. Tutti in piedi per applaudirlo. Un abbraccio pieno d’amore dopo mesi di sofferenza. Il riconoscimento definitivo. «Vorrei che i tifosi mi ricordassero per il gol alla Roma e non per l’errore di Crotone» ha raccontato l’attaccante. Il suo sogno: aiutare la Lazio, un anno dopo, a centrare la Champions. Così scrive Il Corriere dello Sport.

RIVINCITA. E’ rimasto con questa idea, con la voglia di sdebitarsi con i tifosi e di dimostrare il suo valore, molto più di quanto era accaduto nella passata stagione, complicata da un paio di infortuni muscolari, dalla vena realizzativa di Immobile, da quel gol fallito allo Scida alla penultima curva del campionato. Felipao non se ne sarebbe andato da perdente. Non è un cecchino, ma i suoi gol sono bellissimi. Ha segnato nel derby da attaccante vero.

CONFRONTO. Quarto gol in campionato, uno ogni 186 minuti per un totale di 18 presenze e complessivi 743’ in campo. L’ecuadoriano contende a Lautaro Martinez il titolo di miglior centravanti di scorta della Serie A. L’argentino ha segnato 5 gol in Serie A, alla media di uno ogni 173 minuti in 19 presenze. Cinque sono le reti firmate da Giovanni Simeone, non più titolare alla Fiorentina, con una media decisamente inferiore perché ha giocato tantissimo. Caicedo sta rendendo molto di più rispetto a Schick (Roma), Cutrone (Milan) e Barrow (Atalanta), le altre prime punte in panchina delle big.

IDOLO. Caicedo sa vedere il gioco, sforna gli assist. Questa volta doveva sostituire Immobile. Missione delicatissima. Intanto Felipao è diventato un idolo. Sui social impazza ed è stata riproposta la scritta su un muro di Roma («amami o faccio un caicedo») apparsa nella scorsa primavera. 

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