Il duro comunicato degli ultras laziali dopo la mancata qualificazione alle prossime coppe europee
Al comunicato della Curva Fiesole di pochi giorni fa, segue quello odierno degli ultras della Lazio. I tifosi organizzati della Curva Nord romana si scagliano, per l’ennesima volta, contro la gestione del club da parte del presidente Claudio Lotito. Qui di seguiti il comunicato:
“IL RE E’ NUDO. 21 anni… sono passati, 21 anni… di false promesse e bugie, di brutte figure, di continui ed inspiegabili passi indietro. Come la stagione che si è appena conclusa, figlia di un mercato di riparazione che inevitabilmente ci ha condotto al fallimento finale. Dopo tutti questi anni ormai il Re è nudo, lo abbiamo capito. E’ chiaro a tutti ormai che il signor Lotito utilizza la NOSTRA Lazio per fini e scopi personali: senza dare fastidio ai poteri forti e relegandociad una entità che galleggia, priva di ambizioni. Ci si nasconde dietro obblighi di bilancio mentre squadre come Napoli, Atalanta, Fiorentina e Bologna, affiancate da proprietà solide economicamente e lungimiranti sul fronte programmazione, riescono a rispettare e al contempo a competere al massimo livello nazionale ed internazionale. Noi invece siamo costretti a dover subire i soliti teatrini, fatti di mercati indecenti e allenatori colpevolizzati per coprire nefandezze altrui.
Se chi gestisce la nostra società, ormai per mitomania e brama di potere, pensa di trascurare la passione di noi tifosi per stare a poltrire sonnecchiando sugli scranni di Palazzo Madama, allora noi non ci stiamo più e ci comporteremo da cittadini della Repubblica Italiana chiedendo più rispetto per questa istituzione. Vedere ripreso, più di una volta, un Senatore dormire in aula, ci dà l’impressione che per lui questo sia solo un gioco o meglio un tesserino da esibire quando “occorre” e quindi esigiamo che ciò finisca perché soggetti del genere vengono pagati con le nostre tasse! Al signor Lotito chiediamo di prendere una decisione e che lo faccia in tempi brevi, occuparsi della Lazio h24 per 365 giorni l’anno, in maniera costruttiva e vincente e quindi rinunciare alla poltrona in Senato. Oppure continuare ad occuparsi della cosa pubblica lasciando la Lazio“.
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Di
Redazione LaViola.it