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Lavoro sul campo e vecchie/nuove idee. L’attesa di Corvino… e di nuovi acquisti

Concentrazione massima ed intensità. Paulo Sousa non concede un centimetro ai suoi ragazzi, durante gli allenamenti a Moena. Due giorni e mezzo vissuti tra corsa e tanto pallone, ma sempre con il fiato sul collo (positivo) del portoghese e del suo staff. Nel mezzo le prime idee di Sousa, con una base precisa: il pallone deve girare velocemente, in pochi tocchi, da destra a sinistra, e viceversa, a sfruttare l’ampiezza del campo. In attacco così come in difesa. Fino ai portieri, con il preparatore Rosalen Lopez che sta spremendo Dragowski e gli altri in tanti esercizi sulle uscite e le ripartenze veloci delle azioni.

Idee che poi sono anche tattiche, nonostante le importanti assenze tra vacanze ed infortuni. 4-2-3-1, ma anche 4-3-1-2, le bozze di moduli provati negli schemi dei primi giorni. Primi esercizi con i giocatori a disposizione, con Rossi e Zarate come unici due attaccanti di ruolo (peraltro seconde punte, non veri e propri riferimenti centrali). Ovvio che con il rientro di Kalinic – che non arriverà a Moena, ma raggiungerà il gruppo a Firenze – la situazione potrà cambiare. Considerato poi che Babacar svolge ancora la propria tabella personalizzata per recuperare dal vecchio infortunio.
Dicevamo di Rossi, e da Moena non si possono ignorare due dati di fatto. Il primo: l’affetto dei tifosi, che tributano sempre la dose quotidiana di applausi e ovazioni a Pepito. Il secondo: la buona forma con cui si è presentato l’attaccante a Moena. Fisico asciutto, gamba calda. E fantasia che sembra tornata quella dei bei tempi. Prime impressioni, certo, ma tutto ciò non starà certo passando inosservato agli occhi di Sousa. Che da vicino valuta i progressi di Rossi nell’ultimo anno. Rispetto a 365 giorni fa, Pepito ha ritrovato la naturalezza nelle giocate, la spensieratezza nel ricercare colpi per lui automatici. Un giocatore così è un valore aggiunto, non un peso.

Nel frattempo è arrivato in Trentino anche il terzo acquisto viola, Ianis Hagi. Tanta curiosità di vedere all’opera il classe ’98 figlio del grande Gheorghe. Corvino ha concretizzato l’opzione che la Fiorentina aveva da mesi per portarlo in viola, adesso starà a Sousa valutare l’ennesimo giovane di belle speranze che viene inserito in rosa. Un ’98 (Hagi), un ’97 (Dragowski) e un ’96 (Diks), per una linea comune evidente. Per fare una squadra che voglia provare a vincere, come sottolineato da Corvino e Cognigni in fase di presentazione del nuovo ciclo, serve però anche altro. Ecco perché è atteso con discreta ansia l’arrivo in ritiro di Corvino. Pantaleo vuol vedere all’opera da vicino la squadra, il gruppo e il lavoro di Sousa. E’ atteso a giorni, probabilmente prima dell’amichevole di giovedì pomeriggio. Ma vista la fitta agenda del dg viola, tutto può cambiare da un momento all’altro. Anche perché, in sottofondo emerge la volontà di arrivare a Moena con un nuovo acquisto da annunciare. Magari prima della presentazione della squadra in programma venerdì sera. Ma non sarà facile, perché tra i tanti sondaggi e le reti gettate per tastare i vari terreni, per adesso Corvino si è spesso visto rispondere cifre fuori mercato ed anche lontane dai valori reali dei giocatori. ‘Colpa’ anche di Europeo e Copa America, che come sempre ‘falsano’ le quotazioni di mercato. Ma anche del mercato che deve entrare nel vivo per molte big, e soprattutto per quelle squadre che muoveranno i soldi ‘veri’ nelle trattative e faranno partire reazioni a catena su primi, secondi, terzi e quarti obiettivi dei vari club.

Discorso che vale in entrata, ma anche in uscita. E l’impressione, ogni giorno di più, è che gli acquisti importanti saranno fatti quando usciranno le prime pedine da più di 10 milioni di incasso. Difficile insomma prevedere una rosa completa a breve tempo per Sousa, che per il momento ‘fa con ciò che ha’. Ovvero una difesa ancora incompleta, un centrocampo fatto del solo Borja Valero tra i ‘big’ (e tanti giovani che non saranno confermati), e un attacco senza centravanti titolare (né di riserva, con Babacar ancora ai box). Mancano i Nazionali, sì; mancano 2-3 giocatori acciaccati, sì; ma è innegabile che la situazione è figlia anche delle tante partenze non ancora rimpiazzate – sul mercato – rispetto alla rosa di maggio.

L’arrivo a Moena di Corvino assume anche per questo una carica speciale. In particolare per lo stesso Sousa, che attende rinforzi per poter lavorare quanto prima sull’ossatura della Fiorentina 2016/2017.

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