Pradè e Palladino, seduti allo stesso tavolo, con carta e penna per trovare i nomi giusti per costruire la nuova Fiorentina
C’è una parola chiave nella trattativa: anticipo. Sulle potenziali concorrenti e soprattutto sui tempi, perché ancora lo stesso Pradè di recente ha ricordato che: «Il centravanti forte-forte aspetta il mercato dei top club e noi sia per forza economica e sia per status non abbiamo la possibilità di andare a prendere il centravanti di prima fascia. Dobbiamo essere bravi e capire dove e su chi puntare». Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Aggiungendo. «Cercheremo di portare idee». Mateo Retegui è una di queste, la principale. Perché il nuovo allenatore viola e il direttore sportivo stanno facendo il pieno di ore a studiare e valutare, a scambiarsi impressioni e conoscenze. E per entrambi Retegui è un centravanti forte-forte, adatto al gioco che il tecnico di Mugnano ha in mente per la Fiorentina, anzi perfetto, abbinando l’attaccante del Genoa qualità e motivazioni alla capacità di giocare per i compagni.
Per questo non fanno alcun effetto (negativo) i sette gol realizzati in ventinove partite da Retegui in campionato alla sua prima stagione in Italia con la maglia del Grifone. Al Viola Park sono sicuri che l’attaccante abbia tanta potenzialità inespressa e hanno deciso di puntare su di lui, asciugando l’elenco di candidati al momento.
Di
Redazione LaViola.it