Al ministro Franceschini non sarebbe piaciuto l’aut aut del patron viola. Ancora un paio di settimane per avere risposte sull Franchi
Sul ’nuovo’ stadio Franchi si sta alzando una nebbia fittissima, scrive La Nazione. Il ministro Dario Franceschini che proprio in questi giorni deve analizzare e valutare che tipo di ristrutturazione autorizzare sul Franchi applicando il nuovo decreto Salva-stadi, non ha gradito la lunga intervista del patron viola, Rocco Commisso.
IRRITAZIONE. La registrazione del lungo intervento dagli States pare sia stata ascoltata più volte a Roma e Franceschini non ha nascosto la sua irritazione. Visto anche il serrato lavoro politico e parlamentare che ha svolto per ottenere l’approvazione di quel decreto che Commisso è già pronto a criticare. Sul fronte di Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella, per ora, preferisce tacere. Come da procedura ha inviato al ministero una lettera che accompagna e appoggia le richieste sulla ristrutturazione spedite a Roma dai tecnici della Fiorentina.
TEMPI. Ci vorranno ancora almeno un paio di settimane prima che da Roma arrivino le risposte tecniche necessarie al secondo passaggio: la presentazione del nuovo progetto da parte della società viola. Commisso ha scelto toni molto duri e, ancora una volta, ha alzato l’asticella delle sue richieste: se non gli consentiranno di realizzare l’impianto sportivo di cui la Fiorentina ha bisogno per reggere economicamente la sfida sportiva, è pronto a buttare tutto all’aria e a rinunciare al progetto. “Se non vi piace il verbo demolire – ha detto Commisso – diciamo che va rifatto completamente. Va messo a norma Uefa, alzandolo a 40 metri. Se vogliono farlo a modo loro, che tirino fuori i soldi dal Ministero, Franceschini i soldi li ha no?”.
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Redazione LaViola.it