Arrivato da Bologna un anno e mezzo fa con un carico di speranze, il cileno, protagonista nella scorsa stagione specie dal dischetto, ha faticato parecchio negli ultimi mesi
Sospeso tra un presente in seconda fila e un futuro lontano da Firenze. Pulgar e la forte nostalgia del campo, messo in disparte da Cesare Prandelli. Come scrive il Corriere Fiorentino, i cambiamenti tattici che aveva in mente l’allenatore al suo arrivo, avrebbe potuto esaltarlo: il cileno doveva essere insieme ad Amrabat la diga davanti alla difesa.
ASPETTATIVE. La stima non è mai mancata, ma le ripetute esclusioni non fanno che allontanarlo da Firenze. Più facile che ciò avvenga in estate, ma mai dire mai. Arrivato dal Bologna, dopo che Pradè restò ammaliato osservandolo in Copa America con la maglia del Cile, su Pulgar sono state riposte forti aspettative. Lo scorso anno si è messo in luce soprattutto per i rigori: sette realizzati su otto tiri dal dischetto. All’attivo anche sei assist, nati soprattutto dalla capacità di verticalizzare.
COVID E MERCATO. A complicare la sua esperienza a Firenze ci ha pensato anche il coronavirus che lo ha fermato nel pieno della breve preparazione di questo campionato. Nel suo caso, rispetto ad altri, i postumi sono stati più significativi e lo hanno costretto ad un lungo periodo di allenamenti differenziati. Malgrado ciò, qualche opportunità l’ha avuta e continua a vantare diversi estimatori. Ci pensano il Cagliari e altri club in Spagna e Inghilterra. Nelle ultime ore del mercato potrebbe arrivare un’offerta vantaggiosa da accettare, resta da capire se poi ci saranno i tempi per sostituirlo. Al massimo tutto sarà rimandato all’estate.
Di
Redazione LaViola.it