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L’attesa della vigilia, tra sogni e paure. Sempre con l’orgoglio di sfidare i potenti

Stadio esaurito, da anni non si vedeva una cornice di pubblico così. Si sfioreranno i 40.000 spettatori. Ed in tanti saranno tifosi viola

Le sensazioni della vigilia sono spesso confuse. L’attesa che si mischia a paura di non farcela. Succede spesso, specie se ti trovi ad affrontare, ad oggi, una delle quattro squadre più forti d’Europa. Perché è così, inutile girarci intorno. E’ come se al Franchi arrivasse il Real Madrid. O il Barcellona. O forse pure meglio. La Juventus di oggi non sembra avere tanti punti deboli, anche se Pioli in conferenza stampa si carica dicendo che nessuna squadra è imbattibile. Vero, senz’altro. Eppure rimane la sensazione che i bianconeri abbiano pochi rivali in Europa. Adesso è così, magari più avanti (quando si giocheranno la Champions League) il discorso potrà essere diverso.

Alla Fiorentina poco importa il valore europeo della Juventus. Giusto anche questo, pure che domani serve qualcosa di speciale da mettere in campo. Il classico cuore oltre l’ostacolo – per scadere nella retorica – può andar bene. La notte prima ha quel sapore speciale della voglia di sfidare il potere, quelli forti per davvero e troppo spesso anche aiutati oltre i loro meriti. Lo ha detto la storia. La notte prima è quella del Franchi che si colora di viola, della Torre di Maratona illuminata. E’ la notte dei Quattro Quartieri, che illuminano la Fiorentina. E’ la notte di chi dice “servirebbero i calcianti in campo domani”. Si, è quella notte lì. Quella in cui i sogni si mischiano agli incubi. Che hanno sembianze precise. Quelle di Ronaldo. Di Mandzukic. Di Dybala. Di Bernardeschi e Cuadrado. Di tutti loro, arrivati a Firenze come star, accolti da un centinaio di tifosi della Juventus. Sotto sotto un po’ di sentimento ce l’hanno anche loro per questa partita. Non lo ammetteranno mai, ma è sicuramente così. Vincere a Firenze, per la Juventus, significa tanto. Ha sempre significato molto.

Pioli, la notte prima, ha scelto di trascorrerla senza pensare alla formazione da mandare in campo. L’ha già scelta e l’ha comunicata ieri alla squadra. Una novità. In genere la formazione viene comunicata ai giocatori durante la riunione tecnica a poche ore dalla partita. Pioli ha deciso di cambiare con i suoi. Chi gioca lo sa già, può dormirci sù. Sarà una notte speciale anche per loro.

I titolari sembrano chiari, le sorprese non sono attese. Davanti a Lafont ci saranno Milenkovic, Pezzella, Hugo e Biraghi. Benassi, Veretout ed Edimilson giocheranno a centrocampo. Chiesa, Simeone e Gerson comporranno il tridente. Dovrebbe essere la stessa formazione vista a Bologna, con il ritorno di capitan Pezzella al centro della difesa. Pjaca sta bene, è recuperato, ma dovrebbe partire dalla panchina. E pure partendo da lì, nella ripresa, potrebbe fare la differenza. E’ la speranza di Pioli, dei tifosi viola, di quelli che vogliono bene alla Fiorentina. Svoltare la stagione in una partita così può essere fondamentale per l’attaccante croato. E’ lui il plus che manca alla Fiorentina, in relazione a come è stata costruita la squadra in estate.

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