Da Montella a Pioli, l’arma migliore della Fiorentina è il contropiede con Chiesa e Muriel. Verticalizzazioni e velocità anche a Bergamo.
Due partite, un’idea confermata con la squadra a disposizione. Montella e una Fiorentina ‘trasformista’, dal 4-3-3 al 3-5-2 a seconda delle fasi della partita. Bologna prima, la Juve poi, con in testa Bergamo. Una squadra in crescita a Torino, con idee chiare, tocchi veloci e tante azioni in verticale. Una partita particolare, certo, contro i campioni d’Italia che badavano più ad attaccare che a difendere. Ma la Fiorentina la sua bella figura l’ha fatta. Puntando sull’unica vera arma a disposizione: le ripartenze veloci.
DA PIOLI A MONTELLA. Montella ha così rispolverato quella caratteristica che all’alba del 2019, con l’innesto di Muriel, sembrava potesse far svoltare la Fiorentina. Recupero palla e ripartenza veloce: anche Pioli ci aveva costruito il girone di ritorno dei suoi, con il colombiano ed un Chiesa più avanzato liberi di agire in velocità. Il tutto aveva prodotto 27 gol in 9 gare tra campionato e Coppa Italia, dal 2-0 al Torino al 3-3 contro l’Atalanta. Nel mezzo goleade e partite scoppiettanti. D’un tratto erano scomparsi i problemi di sterilità offensiva della prima parte del campionato, ma erano emerse tremende fragilità difensive.
INVOLUZIONE E REAZIONE. L’entusiasmo si è poi ridotto a poco a poco senza risultati. Con una squadra involuta, senza sorrisi e incapace di creare con continuità. Sette gol fatti nelle ultime 8 partite di campionato sono la fotografia dell’involuzione dell’attacco viola. Che aveva perso incisività, convinzione, brio e fantasia. Fino allo Stadium. Quando Simeone, Mirallas & co. hanno sprecato molto, ma anche creato e messo paura alla Juve. Con un Chiesa tornato straripante dopo i problemi fisici.
VELOCITA’. Certo, contro la Juve perfino ‘scontato’ fare una gara di ripartenze, ma mettere in pratica un’idea precisa non è stato banale. Così come riuscire a creare tante palle gol specie nei primi 45 minuti. ‘Se ci fosse stato Muriel…’, hanno pensato in molti nel primo tempo di Torino, con gli ampi spazi che si creavano. Montella spera di poter bissare contro l’Atalanta. Una squadra che sicuramente starà più attenta, ma che non fa certo delle capacità difensive le proprie qualità. Lo si è visto all’andata in Coppa, così come nell’arco della stagione. I 41 gol al passivo in 32 gare di campionato ne sono la conferma, nonostante i due 0-0 di fila contro Inter ed Empoli e le sole 5 reti incassate nelle ultime 7 gare. La Fiorentina, dopo la reazione contro la Juve, ci crede adesso un po’ di più. Serve vincere a Bergamo per conquistare la finale. Magari affidandosi proprio alle ripartenze. Senza regista o gente con piedi fini in mezzo, la vera arma a disposizione di Montella.
Di
Marco Pecorini