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L’appello dell’Icomos a Franceschini e Nardella: “Il Franchi non si tocca”

Stadio Artemio Franchi Firenze

L’ente consultivo dell’Unesco contro il progetto di demolizione ipotizzato da Commisso. Doppia lettera a Comune di Firenze e Mibact

«Caro sindaco, caro ministro dei beni culturali, opponetevi all’abbattimento, anche parziale, dello stadio Franchi». A due settimane dalla lettera della Fiorentina, un parere di peso plana sui tavoli di Dario Nardella e Dario Franceschini, quello dell’Icomos, l’International Council on Monuments and Sites, ente consultivo dell’Unesco. Due lettere, una per il sindaco di Firenze e una per il Mibact, firmate dal presidente mondiale Icomos Toshiyuki Kono e da quello italiano Maurizio Di Stefano, sono partite venerdì e contengono una bocciatura piuttosto netta della possibilità di demolire anche in parte il capolavoro di Nervi, su cui è atteso un parere del ministero. Così scrive La Repubblica.

‘ALLARME SUL PATRIMONIO’. I vertici di Icomos rendono noto di aver emanato un “allarme sul patrimonio”, proprio relativo allo stadio Franchi (condiviso da Ordine degli architetti, Italia Nostra, Docomomo e Fai) e chiedono agli enti pubblici italiani di «riconsiderare» la loro «approvazione anche di uno smantellamento parziale dello stadio» annunciando pure «una vigorosa campagna internazionale per prevenire la deturpazione del Franchi in modo da garantire la salvaguardia della sua integrità nel suo complesso, come tesoro da preservare per le generazioni a venire».

COS’E’ ICOMOS. Quando potere, che influenza ha l’Icomos? Fondato nel 1965, è un’organizzazione internazionale non governativa che fornisce consulenza al Comitato per il patrimonio mondiale dell’Unesco. Non ne è diretta emanazione, ma si tratta in pratica del principale organismo tecnico di analisi e indagini sul territorio per conto dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Fu una relazione dell’Icomos che metteva in guardia sul tunnel Tav e su un sottoattraversamento della tramvia ad aprire il caso dello stato di conservazione del centro storico di Firenze, tutelato dall’Unesco dagli anni ‘80.

CONTRO LA DEMOLIZIONE. Icomos fa sapere di essere venuto a conoscenza della richiesta da parte di Acf Fiorentina dello scorso 16 novembre di demolizione dell’impianto sulla base di una legge recentemente approvata. Una “terribile situazione” la definisce l’Icomos, definendo il Franchi «un’opera iconica del patrimonio culturale italiano del XX secolo che dovrebbe essere preservato», «per il design sportivo, l’ingegneria strutturale, le forme audaci e gli elementi architettonici poetici ed evocativi» e richiedendo «che venga condotto uno studio completo per determinare le condizioni effettive della struttura e quali siano i cambiamenti necessari per mantenerlo in vita ed assicurare la sua funzione come luogo di interesse culturale e sportivo». Icomos si appella al ministro e al sindaco: «È imperativo che il Comune e il Ministero si ritirino da ogni progetto di smantellamento o addirittura distruzione dello stadio». Per Commisso è un nuovo ostacolo sul cammino del Franchi.

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