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L’anno che verrà…tra ‘rientranti’, migliori acquisti e venti giorni di fuoco (e decisivi) per la Fiorentina

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La ripresa della stagione si avvicina sempre più. La Fiorentina dovrà partire col piede giusto. In ballo ci sono le restanti ambizioni europee

La ripresa delle ostilità è ormai dietro l’angolo. Il 4 gennaio la Fiorentina riceverà il Monza, il 7 il Sassuolo, il 12 la Sampdoria in Coppa Italia, il 15 sarà all’Olimpico contro la Roma e il 21 chiuderà il proprio girone d’andata affrontando ancora al Franchi il Torino. In 17 giorni, dunque, la formazione di Vincenzo Italiano si gioca moltissime delle residue speranze di rimontare in classifica sul treno Europa, così come l’accesso ai quarti di una competizione in cui l’anno scorso arrivò in semifinale e che potrebbe portare un trofeo e l’accesso diretto all’Europa League.

RIENTRI E ACQUISTI. “Sottil, Castrovilli e Gonzalez saranno i nostri acquisti di gennaio”, disse Pradè alla prima uscita amichevole di dicembre, col messaggio che è stato parzialmente e informalmente ribadito anche da altre figure dirigenziali col passare dei giorni. L’interrogativo su chi, quando e come i tre sopracitati possano essere arruolabili e determinanti per la causa della Fiorentina resta tutto da vedere. I ‘problemini’ accusati da Ikoné  e Kouame, inoltre, non danno una mano, al pari delle difficoltà evidenziate da Cabral anche contro avversari di medio-basso-scarso cabotaggio. Amrabat, tra i protagonisti assoluti di un Mondiale da applausi, tornerà a Firenze ad una settimana dalla sfida col Monza, come lo farà? Il marocchino ha giocato ogni singolo minuto della competizione del Qatar, sottoponendosi anche ad infiltrazioni pur di non lasciare i suoi da soli, e sarà costantemente al centro di voci e (presunte) trattative di mercato. La domanda è lecita: sarà lo stesso calciatore visto col Marocco? Da subito?

DENTRO-FUORI. Da qui ad un mese, insomma, la Fiorentina potrebbe o svoltare in positivo o ritrovarsi nel limbo di una classifica anonima, ancor più di quanto non lo sia oggi. Le ottime indicazioni che avevano lasciato le partite pre-sosta, infatti, potrebbero o essere corroborate da un filotto di risultati pieni alla ripresa, con dunque una ritrovabile vista su chi sta lottando per un piazzamento europeo, oppure restare fini a se stesse. Anche per questo la scelta, fin qui solo dialettica, di non provare a portare a Firenze un paio di rinforzi utili e pronti da subito potrebbe non essere quella giusta. A meno che non si decida di puntare tutto sulle coppe, sia quella nazionale che la Conference.

GIOVANI. Puntare sul futuro, dando delle occasioni ai tanti giovani in rampa di lancio, potrebbe essere un’ottima iniziativa, soprattutto se le cose in classifica dovessero farsi irrecuperabili: Bianco, Amatucci, Favasuli, Di Stefano su tutti, a patto che ci siano volontà e pazienza di aspettare la loro maturazione.

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