I viola perdono contro una Lazio cinica ma la squadra di Prandelli ha giocato alla pari con i biancocelesti: un’analisi ottimistica della prestazione dei viola
La Fiorentina perde per 2-1 a Roma contro la Lazio. Una partita indirizzata da subito dal gol di Caicedo dopo 5 minuti che ha sfruttato un paio di svarioni della difesa viola sia di Biraghi su Lazzari che di Pezzella sullo stesso equadoregno.
Poi però la Fiorentina ha trovato campo e spazi, ha fatto il suo gioco e ha tenuto bene il campo giocando alla pari con la Lazio. Certo non la miglior Lazio degli ultimi anni ma è comunque una squadra superiore a quella di Prandelli, che in campionato punta a ben altri obiettivi. I viola purtroppo pagano un gioco non incisivo in attacco ma questo è un limite ormai “storico”.
Nel secondo tempo il secondo gol della Lazio, con una bordata di Immobile sul secondo palo, ha portato la Fiorentina a scoprirsi e a gettarsi avanti. Prandelli ha trovato coraggio gettando nella mischia Kouame, giocando con due attaccanti veri più Callejon a spingere sulla destra. Il gol che accorcia le distanze arriva su un rigore: è bravo Callejon a sfruttare l’errore di Strakosha e a mettere in mezzo per Vlahovic che guadagna il penalty.
Nel finale poi la Fiorentina ha creato di più rendendosi anche pericolosa sotto porta. Castrovilli avrebbe anche trovato il pareggio se Milinkovic-Savic non si fosse opposto di testa sulla linea di porta. Ma dal gol di Immobile in poi meglio la squadra gigliata della Lazio che è apparsa in difficoltà anche a livello fisico. I viola chiudono la partita in crescendo creando anche almeno due occasioni importanti sotto porta.
Purtroppo la Fiorentina esce dall’Olimpico con zero punti ma la prestazione è stata positiva e sicuramente in crescendo rispetto al pareggio casalingo contro il Bologna.
Di
Ottimista Viola