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L’Angolo di Catto – Fiorentina, ecco le principali due cause dei tuoi problemi
Alessandro Catto analizza quali, secondo lui, sono le cause del declino attuale della Fiorentina
I problemi che attanagliano la Fiorentina sono principalmente due e a cascata coinvolgono il rendimento di tutta la squadra e del mister.
Il primo, la gestione del caso Torreira. Il giocatore era fondamentale per leadership e soprattutto per l’impostazione della squadra. Non averlo riscattato preferendo un incontrista come Amrabat in cabina di regia o spendendo milioni per Mandragora si è rivelato un palese downgrade che si è riflesso su tutta la Viola, che non riesce più a costruire e nemmeno a coprire come lo scorso anno. Responsabilità sul caso ne vanno anche al mister, che non lo ha mai fatto giocare, quando a disposizione, assieme ad Amrabat, non sfruttando l’ovvia complementarietà dei due giocatori sul campo e conseguentemente in sede di mercato. Gestione del reparto pessima, non a caso dopo tre anni siamo ancora aggrappati agli sprazzi di Bonaventura.
Il secondo problema, la gestione del caso Vlahovic. Ammesso e non concesso si fosse obbligati a venderlo a stagione in corso e non d’estate, la sostituzione con Cabral si è anch’essa palesata fin da subito con grande difficoltà. Una sostituzione che andava programmata meglio, preparandosi per tempo con profili più incisivi. I problemi di impostazione subentrati in estate hanno poi aggravato ed esteso il problema anche agli altri interpreti, da uno Jovic da ricondizionare ad un Kouame fuori ruolo e tecnicamente rivedibile.
Due problemi che riguardano ruoli fondamentali della nostra squadra, specie se l’intento è quello di fare un calcio propositivo e di costruzione, non basato sulla reazione o il contropiede, che quasi mai è stato nelle corde viola. Il problema non è il gioco di Italiano, che anzi sarebbe una risorsa. E il problema non sono il portiere (non un fenomeno, ma nemmeno una schiappa), non sono i centrali di difesa (ruolo in cui paradossalmente godiamo di abbondanza), né Biraghi (al contrario delle tante critiche una delle fonti di gioco e occasioni che restano a questa squadra), né Dodo (che necessita di ambientamento, ma che risente anche delle difficoltà generali della rosa).
