La Gazzetta analizza tatticamente Fiorentina-Inter, partendo dagli errori nerazzurri sui gol viola. Primo gol: Milic scatta sulla sinistra, D’Ambrosio e Medel ritardano la chiusura, Vecino s’inserisce e, sfruttando il fatto che Gagliardini non lo segue (perché?), va a ricevere il cross e a battere facilmente Handanovic. Secondo gol: su calcio d’angolo Astori svetta di testa, dopo un movimento tanto elementare quanto prevedibile, e si libera della blanda marcatura di Gagliardini (ancora lui). Terzo gol: Medel sbaglia l’uscita in pressing alto, i centrocampisti non chiudono e lasciano spazio all’inserimento centrale di Vecino (dove sono Kondogbia e Gagliardini?). Quarto gol: Babacar se ne va in campo aperto, Medel lo affronta a due metri di distanza (clamorosa leggerezza) e, in questo modo, gli concede il tiro che l’attaccante piazza sul palo più lontano. Quinto gol: la difesa nerazzurra si fa trovare sguarnita sul contropiede viola e sempre Babacar ne approfitta.
In mezzo a questa galleria degli orrori c’è pure l’ingenuità di D’Ambrosio che tira la maglia di Babacar e provoca il rigore poi fallito da Bernardeschi. La Fiorentina, notoriamente, infoltisce il centrocampo e cerca, in quella zona, di avere il predominio. Bene, e l’Inter come risponde? Con due mediani che boccheggiano e con un trequartista (Joao Mario) che non ha il cambio di passo necessario per quel ruolo e pochissimo aiuta in fase di ripiegamento. Diventa difficile, se non si pressa e non si ruba l’iniziativa lì in mezzo, difendere e poi ripartire. Forse con un centrocampo a tre (vertice basso davanti alla difesa) la retroguardia sarebbe più protetta e ciò sarebbe utile in un momento buio come questo.

Di
Redazione LaViola.it