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Lampi in attacco e ombre in difesa: l’eredità di una beffa

Gli attaccanti che segnano, i difensori che fanno grandi errori (individuali e di reparto). Così la Fiorentina perde ancora

Cosa resterà della pazza serata al Franchi? L’approccio è stato totalmente sbagliato. Nel giro di pochi minuti, quelli iniziali, i viola hanno concesso spazi enormi agli avversari. Dopo neanche due minuti la rete di Barella, poi il raddoppio di Lautaro al quarto d’ora. In entrambe le occasioni la difesa della Fiorentina ha messo in luce tutti i suoi limiti, amplificandoli per le ingenuità commesse da Dodò, Quarta e Milenkovic. La nota positiva è la reazione: la squadra di Italiano non ha perso la testa. Il rigore conquistato da Bonaventura ha concesso a Cabral di trovare la prima rete in campionato. E nella ripresa sono arrivate due perle: quella di Ikoné e quella di Jovic che ha esultato in maniera polemica zittendo i tifosi e facendo loro il gesto delle “ chiacchiere”. Come dire: criticate pure, non vi ascolto. Un gesto che francamente poteva evitare, in un momento così delicato e visto anche che quello messo a segno contro l’Inter è il suo secondo gol in campionato dopo oltre due mesi dall’inizio della stagione. Così scrive La Repubblica.

GOL. Tre attaccanti andati a segno e chi non l’ha fatto, Kouamé, ha comunque giocato una gara di qualità. Bravo poi Italiano a cambiare in corsa. Il tecnico togliendo Duncan e inserendo Jovic è passato a un 4-2-3-1 che ha piazzato il serbo alle spalle di Cabral. In questo modo Jovic ha potuto dialogare col compagno di reparto e sfruttare appieno le sue doti in inserimento e in rifinitura. Altra nota dolente però sono i 9 gol subiti nelle ultime tre gare: davvero tanti.

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