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L’altro mercato: da Nzola a Ikonè, da Kouame a Barak. Oltre 20 milioni di stipendi da gestire

Più di 20 giocatori di rientro tra ‘over’ e giovani, quasi tutti da piazzare altrove. Tanti con ingaggi elevati

Come ogni anno c’è un mercato che viaggia in parallelo rispetto alle trattative in entrata. Ugualmente importante, a volte di più, per far quadrare i conti. Ed evitare il più possibile di sostenere costi non utili alla gestione tecnica. È relativo a tutti quei giocatori di rientro dai vari prestiti in giro per il mondo, quasi sempre fuori dal progetto. Ma spesso aggregati all’inizio del ritiro, specie quando si cambia guida tecnica. Con la speranza di provare a rivalorizzarli, cercando quanto meno di attrarre estimatori.

PIU’ DI 20. Anche questa estate saranno più di 20 i giocatori che rientreranno alla Fiorentina da vari prestiti. Tra ‘over’, onerosi anche a livello di ingaggi, e giovani. Per la società viola, a conti fatti, si tratta di oltre 20 milioni (circa 22, in realtà) di euro di stipendi da dover gestire. Qualcuno (forse pochissimi) potrà forse essere valutato da Pioli e riuscirà a restare in rosa, per quasi tutti però andrà trovata una nuova collocazione. Di tutti i calciatori prestati solo uno è stato riscattato: si tratta di Cristiano Biraghi, da giorni al centro di riflessioni sulla possibilità di tornare a Firenze con Pioli. Ma l’ex capitano viola è stato riscattato dal Torino, giocherà titolare in granata. Niente rientro, insomma.

DA IKONE’ A KOUAME. Per gli altri ci sarà da capire cosa fare. A partire da Jonathan Ikoné, pagato 15 milioni qualche inverno fa e non riscattato dal Como nonostante sei mesi non malvagi. Stipendio netto da 1,7 milioni, mesi fa si parlava di Arabia e di possibili interessamenti dalla Francia, ma non se n’è mai fatto di nulla. Se davvero Pioli andrà avanti sul solco del 3-5-2... spazio non ce n’è. Poi Christian Kouame, rientrante da Empoli con un contratto sempre da 1,7 milioni netti circa, con un programma di recupero in corso dall‘operazione al crociato di aprile. Difficile piazzarlo adesso, forse più semplice in inverno.

DA NZOLA A BARAK. Dalla Francia, dopo una stagione con diversi problemi nei rapporti con allenatore e società al Lens, rientrerà M’Bala Nzola: ingaggio da 1,5 milioni netti, complicato pensare che possa rimanere. Dall’Arabia tornerà anche Abdelhamid Sabiri, di rientro dall’Al-Taawoun: ingaggio da 1 milione circa, senza aver mai debuttato in viola. Poi l’accoppiata dal Kasimpasa (Turchia): Josip Brekalo e Antonin Barak, con un ingaggio netto rispettivamente di 1,6 e 1,5 milioni circa. Entrambi in scadenza 2026. Per il secondo, con un centrocampo ad ora da ripensare, opportunità quanto meno in ritiro al Viola Park. Chissà.

DA VALENTINI AI GIOVANI. Quindi due che potrebbero anche restare. Riccardo Sottil non verrà riscattato dal Milan, tornerà con un ingaggio di circa 1,2 milioni netti, Pioli lo ha avuto da giovanissimo ma nel possibile 3-5-2 che ruolo può avere? Quindi Nicolas Valentini. Era arrivato a gennaio da svincolato dal Boca Juniors, sei mesi discreti al Verona. Per l’argentino stipendio da 1 milione, con la difesa a tre verrà quanto meno valutato come vice-Ranieri. E a proposito di argentini ecco di rientro Gino Infantino, pagato 3 milioni due anni fa e reduce da un’annata non indimenticabile all’Al-Ain: guadagna 350mila euro netti all’anno. Mentre 500mila euro ne prende Oliver Christensen, portiere danese ancora impegnato nei prossimi playout di B con la Salernitana. Così come Lorenzo Amatucci, che guida ‘l’esercito’ dei giovani di rientro che comprende anche Alessandro Bianco, Niccolò Fortini (i più interessanti), Lorenzo Lucchesi, Christian Biagetti, Dimo Krastev, Davide Gentile, Edoardo Pierozzi, Costantino Favasuli, Lorenzo Vigiani, Niccolò Nardi, Filippo Distefano, Eljon Toci e Fallou Sene.

DA SFOLTIRE. Per un totale (dati Capology) di circa 12 milioni netti di stipendi, che al lordo fanno 22 milioni di euro. Tanta roba per una società che ha chiuso la seconda parte della stagione 2024/2025 con quasi 54 milioni di euro lordi di monte ingaggi. Un gran lavoro da fare, per l’altro mercato, per Daniele Pradè e Roberto Goretti.

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