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L’Alfabeto viola, dalla A di Amrabat alla Z di Zurkowski: l’anno (finito e che inizia) della Fiorentina in lettere

L’alfabeto della Fiorentina, a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, col primo che ha visto il ritorno in Europa dei viola e il secondo che vedrà l’inaugurazione del centro sportivo

Per la Fiorentina finisce il 2022 e inizia il 2023. Se l’anno appena conclusosi ha visto la squadra viola tornare in Europa, quello che è ai nastri di partenza vedrà l’inaugurazione del ViolaPark.

A di AMRABAT. Il Mondiale da urlo che ha disputato col suo Marocco ha attirato le attenzioni di molte big sul centrocampista della Fiorentina. Bravo Commisso ad averlo scelto, preso e difeso nei momenti in cui il suo rendimento in maglia viola era tutt’altro che sufficiente. Ok anche la decisione di rinunciare a Torreira in favore dello stesso Amrabat, anche se Mandragora non ha reso all’altezza delle aspettative. E adesso? Se arrivassero offerte monstre, che farà la Fiorentina? Le intenzioni del club sembrano chiare, con la permanenza dell’ex Hellas ancora alla corte di Italiano, ma tutto sarà da vedere.

B di BOGA? Chissà che non possa essere l’esterno dell’Atalanta uno dei primi rinforzi per la Fiorentina a gennaio. Prima di passare in nerazzurro tutti avrebbero fatto carte false per portarlo via dal Sassuolo e vestirlo di viola, poi si è perso. Ma se si ritrovasse…

C di CENTRAVANTI, come quelli che la Fiorentina ha alternato nel 2022 in sostituzione del partente Dusan Vlahovic, ceduto alla Juventus a gennaio quando aveva già segnato 20 reti in 24 presenze tra Serie A e Coppa Italia. Dal gennaio scorso si sono alternati Piatek, Kokorin, Cabral, Jovic (autori di 6 reti il primo, 0 il secondo, 6 il terzo e 7 il serbo tra Serie A, Coppa Italia e Conference League, dunque 19 reti in 84 presenze totali)con la casella di numero nove che hanno ricoperto a tratti anche Gonzalez e Kouame. E così come il tasto era dolente nel finale della passata stagione lo è ancora adesso. Riuscirà Jovic a fare il salto di qualità e tornare quello che era prima di approdare al Real Madrid? Cabral andrà via, magari in prestito? O si andrà avanti con loro due? Certo è che, a distanza di 12 mesi dalla partenza di Vlahovic, l’attacco della Fiorentina è ancora ai limiti dell’evanescenza.

D di DOMANI. Amatucci, Bianco, Di Stefano, Favasuli e il ritorno alla base di Pierozzi. Il domani pare poter essere interessante per la Fiorentina coi propri giovani che, chi già in prima squadra chi in prestito in B, lasciano intravedere ottime prospettive.

E di EUROPA. Aver centrato l’Europa la scorsa stagione è stato un traguardo di tutto rispetto per la Fiorentina. La Conference potrebbe permettere alla formazione di Italiano di togliersi delle soddisfazioni importanti in campo internazionale, da dove mancava ormai da troppo tempo. Dopo aver eliminato il Twente al playoff e aver ottenuto la qualificazione nel girone da seconda, strapazzando gli Hearts, battendo in casa il Basaksehir e rimediando 4 punti coi lettoni del Rfs, il grande ostacolo per andare avanti si chiama Braga. Aver dovuto giocare 3 volte a settimana praticamente sempre, dopo essere stato un problema ad inizio stagione, pare essere stato metabolizzato. A febbraio il doppio confronto coi portoghesi dirà se il cammino europeo della Fiorentina potrà proseguire o meno. Riqualificarsi per una competizione europea tramite la Serie A non sarà semplice, visto il gap in classifica accumulato prima della sosta, ma le vie sono ancora aperte, sia tramite la Conference che tramite la Coppa Italia.

F di FARE GIUSTIZIA. Le accuse per la Juventus sono gravi, dal falso in bilancio al dolo passando per le plusvalenze. La giustizia sportiva e penale hanno una grande occasione. Riusciranno ad acquisire credibilità o perderanno la faccia, nel più classico dei ‘tarallucci e vino’?

G di GAETANO Castrovilli. Dopo aver trascorso ai box oltre metà del 2022, il talento pugliese è pronto per tornare a vestire la maglia della Fiorentina. Primo approccio col campo di tutto rispetto, col gol a palombella col Lugano in una manciata di minuti. La testa sembra esserci, con tanta voglia e determinazione di riprendersi quanto la malasorte gli ha tolto. La collocazione tattica è ancora tutta da vedere: trequartista o nei due davanti alla difesa? Più probabile che venga provato nella seconda ipotesi. Ancora un altro po’ di pazienza e rodaggio e poi sarà finito l’incubo.

H di HAPPY ENDING. Alla fine il sindaco di Firenze Dario Nardella ce l’ha fatta. Coi soldi del PNRR sarà finanziata una parte del restyling dell’Artemio Franchi e una parte della riqualificazione di Campo di Marte. Altri soldi sono stati stanziati dal Governo. D’altronde è un monumento architettonico, quindi…con buona pace di Rocco Commisso, che avrebbe voluto abbatterlo (in parte) e rifarlo di proprietà coi suoi soldi e di coloro che ‘tutti a Campi Bisenzio’ etc etc. L’iter è già (eufemismo) partito, mancano ancora dei dettagli, soprattutto sul dove e come deciderà di giocare la Fiorentina durante i lavori al Franchi e sugli spazi commerciali che sorgeranno dentro e fuori dallo stadio.

I di IKONE’, che crescita da parte del francese! Dopo un avvio difficilissimo, soprattutto in questo inizio di stagione, l’ex Lille è andato continuamente a migliorare. Molto meglio nel dribbling e nella spinta, anche se sotto porta deve fare di più. Per quanto i gol con Verona e Inter siano stati bellissimi, diversi sono stati anche gli errori in fase di conclusione. Ma la convinzione che il meglio debba ancora venire c’è.

J di JACK. Quando gira Bonaventura si vede. Fondamentale nel filotto di vittorie pre-Milan della Fiorentina. Col passaggio al 4-2-3-1 Jack ne ha tratto ulteriore beneficio dimostrando che, per quanto in là con gli anni (33), possa ancora fare la differenza. In arrivo anche il rinnovo di contratto, che dovrebbe essere questione di settimane.

K di KOUAME, e menomale che è rimasto! Dato come partente fino agli sgoccioli della sessione estiva, l’ivoriano è stato tra i migliori della prima parte della stagione della Fiorentina. In alcune gare uno dei pochi a salvarsi. Bravo Italiano a dargli fiducia, bravo Kouame a farsi trovare pronto e bravo Commisso che lo ha fortemente voluto tenere.

L di LISTE. Che guaio…nella compilazione delle liste per Serie A e Conference League più di qualcosa non ha funzionato per la Fiorentina. Basti pensare a Rosati, che ha deciso di smettere per entrare nello staff di Italiano per esigenze di slot, a Benassi messo fuori rosa nonostante fosse un elemento su cui Italiano pareva fare affidamento, e al non aver preso un altro difensore centrale per far spazio a Zurkowski  che non è mai stato preso in considerazione dal tecnico viola.

M di MONDIALE. Per quanto di viola ci sia stato solo Amrabat a recitare un ruolo da protagonista in Qatar, con Jovic poco impiegato, Milenkovic in chiaroscuro e Zurkowski mai neanche subentrato, il Mondiale invernale ha provocato più grane che altro. Basti pensare all’intasamento del calendario con tre partite a settimana praticamente sempre, ai tanti infortuni che ci sono stati a livello globale e non solo in casa Fiorentina, e a come alcuni calciatori si siano gestiti per non perdere la possibilità di giocarlo. Esperimento da non ripetere, sempre che il denaro (pulito o ‘sporco’) non continui ad essere l’unica priorità del calcio.

N di NICO Gonzalez, a proposito di quanto detto sopra…aver dovuto convivere con continui problemi fisici non dev’essere stato semplice. Aver visto trionfare la propria Nazionale, che ti aveva convocato ma poi rispedito a casa per un altro infortunio, ancora meno. Le parole di Italiano e Barone prima che Gonzalez partisse per il ritiro Mondiale avevano il sapore della rottura totale, ma poi le cose sono andate come sono andate. Chissà cosa sarebbe accaduto se Gonzalez avesse giocato un Mondiale alla Amrabat…Così non è stato, amen. Ora tocca a lui tornare ad essere intanto disponibile, poi possibilmente decisivo per la Fiorentina.

O di OSSERVATI SPECIALI. Lo sono, per ovvi motivi, Mandragora e Dodo. Entrambi hanno reso decisamente sotto le aspettative e da qui in avanti saranno sotto la lente d’ingrandimento di molti. Il brasiliano è stato pagato oltre 16 milioni di euro ed era arrivato con i crismi del nuovo Odriozola. Per molti era anche meglio dello spagnolo, ma fin qui ha messo in fila mesi anonimi, con l’unica prestazione degna di nota fornita contro il Napoli di Kvaratskhelia. Ok l’alibi iniziale di venire da mesi di inattività per via della guerra in Ucraina, ok l’infortunio rimediato col Bologna e un altro stop a San Siro col Milan, ma adesso deve cambiare marcia. Mandragora idem. Il biglietto da visita era stato incoraggiante col gol alla Cremonese (su gentile concessione di Radu), ma poi non ha mai dato segnali di evoluzione dando troppo spesso l’idea del calciatore trasparente. Ok, non è Torreira, ma fin qui non è stato neppure il Mandragora che qualche anno fa si era guadagnato l’Under 21 da capitano, la Juventus e una valutazione da oltre 20 milioni di euro.

P di PORTIERI. Quando arrivò Gollini pareva chiaro lo scenario: l’ex Atalanta titolare e Terracciano alternativa. Non è stato così. Lo aveva già fatto intendere Italiano che Terracciano partiva leggermente avanti, ma sono state le prestazioni dell’uno e dell’altro a sancire il definitivo stabilimento dei gradi di titolare e riserva. Tanto che Gollini potrebbe già salutare a gennaio, coi giovani Cerofolini e Martinelli che potrebbero essere promossi a ruolo di secondo e terzo dietro a Terracciano. Per chi pensasse che tanto, il portiere conta il giusto, potrebbe rivedersi quello che ha fatto Martinez dell’Argentina nella finale dei Mondiali e quanto Courtois sia stato decisivo nella vittoria della scorsa Champions League del Real Madrid.

Q di QUATTRO-DUE-TRE-UNO. Dopo le tante difficoltà nel produrre gioco e finalizzare di inizio stagione, la Fiorentina e Italiano hanno svoltato cambiando modulo e modo di stare in campo passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Difesa più bassa, con dunque meno spazio alle spalle da coprire per i difensori, esterni alti messi in condizione di partire più bassi per sprigionare la loro velocità, meno possesso palla e il trequartista a supporto della punta. Da quando i viola hanno effettuato questo cambio di pelle, sono arrivati dei miglioramenti nei risultati. Sarà un caso?

R di RIMONTA. L’ultima volta che Vincenzo Italiano ha parlato, dopo il ko immeritato col Milan a San Siro, parlò così: “la parola chiave è rimontare”. La missione del 2023 è chiara.

S di SOTTIL. La terapia conservativa non ha funzionato e alla fine si è dovuto sottoporre a intervento chirurgico per ernia discale. Anche lui, come Castrovilli e Gonzalez, conta i giorni che lo separano dal rientro. Almeno un mese ancora di stop e poi Italiano potrà contare anche sull’altra sua freccia, sperando che Sottil possa finalmente e definitivamente esplodere.

T di TOUR DE FORCE. Pronti? Tra pochi giorni partirà un altro tour de force di gare per la Fiorentina, ancora più intenso di quello che aveva contraddistinto l’inizio di stagione della formazione di Italiano. Si riparte col Monza il 4, poi ci sarà il Sassuolo il 7, quindi la Coppa Italia con la Samp, poi la Roma, quindi il Torino in meno di 20 giorni…Il tutto fino ad arrivare a febbraio quando ad un altro turno di Coppa Italia (in caso di vittoria col Doria) e una scarica di gare di Serie A si aggiungeranno anche le due di Conference League col Braga.

U di ULTIMO mese o anno, per Lorenzo Venuti alla Fiorentina. Se sarà addio a gennaio o in estate da svincolato si vedrà dal mercato. Quella battuta su ‘Torreira? Morto un papa se ne fa un altro’ è rimasta sul gozzo a molti, così come alcune prestazioni assai deludenti e diversi gol causati. Non sempre per colpe proprie, sia chiaro, ma che orami attorno a lui l’aria si sia fatta pesante è un dato di fatto.

V di VIOLAPARK. Ormai ci siamo. Tra pochi mesi il centro sportivo sarà inaugurato e pronto all’utilizzo, per quanto in maniera parziale. Il gioiellino targato Rocco Commisso, costato oltre 100 milioni di euro tra mille ostacoli burocratici e rallentamenti vari, sarà la prima storica casa della Fiorentina. A Bagno a Ripoli si terrà anche il ritiro estivo, con modalità tutte da vedere, con le giovanili, la prima squadra e la formazione femminile che potranno finalmente iniziare ad usufruire di quello che sarà il più grande e funzionale centro sportivo d’Italia e tra i top in Europa.

W di WEB, riferito a Dazn. Dopo un’altra serie di disservizi e le polemiche sulla visione multi-dispositivo, la speriamo che la piattaforma possa garantire nel 2023 una trasmissione senza problemi e all’altezza. D’altronde, visto che ci saranno partite in continuazione ad orari più disparati ed in giorni sempre diversi da qui a fine stagione, sarebbe anche il caso.

X di XXI SECOLO, quello che stiamo vivendo noi attualmente e che vedrà, per quanto non di proprietà, da qui a qualche anno anche i tifosi della Fiorentina riuscire a non doversi prendere acqua e freddo per assistere ad una partita di calcio.

Y di YOUSSEF Maleh. Il centrocampista viola è in uscita. Strano il suo percorso, dopo un inizio quasi sempre da titolare in questo campionato e tante apparizioni nella passata stagione, negli ultimi tempi è uscito dai radar. Sicuramente il passaggio al 4-2-3-1 lo ha penalizzato, anche se il suo scivolamento nelle gerarchie pareva cosa ormai netta ancor prima del cambio modulo.

Z di ZURKOWSKI, il mancato passaggio ad Empoli in estate ha causato un patatrack nelle liste e nella rosa, rimasta poi monca per inserire il polacco e non farne crollare il valore di mercato. Ma di spazio Zurkowski non ne ha mai avuto. “Ha avuto un sacco di infortuni che lo hanno penalizzato, avrà fatto 3-4 allenamenti in gruppo da inizio stagione”, disse di lui Italiano. Ma forse, più che la condizione, è stato il mancato feeling tattico tra il tecnico e il polacco a non agevolare le cose. Adesso, a gennaio, partirà. Dove? Le pretendenti non mancano.

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