Ritorno più intenso a Firenze, forse, non poteva esserci per Manuel Pasqual. Una Vigilia particolare, per l’ex capitano viola. Omaggiato ad inizio partita da Giancarlo Antognoni con una targa per aver fatto parte della storia viola, salutato a fine gara dai tifosi rimasti in Fiesole. Nel mezzo, battaglie sulla fascia e quel rigore che ha fatto storcere il naso a molti.
“Mi sono avvicinato alla panchina, il mister ed altri compagni mi hanno chiesto di tirare il rigore. In tanti avevano speso tanto e avevano problemi fisici, io me la sono sentita e ho tirato. Non ho voluto mancare di rispetto a nessuno, non ho esultato dopo il gol ma solo aspettato i miei compagni per un risultato che ci faceva uscire da un momento difficile. Anzi, ringrazio davvero i tifosi viola. E spero che adesso non si monti un caso su questo”, ha detto Pasqual nel post-gara.
Prima, durante i 90′, una lotta in corsia spesso in uno contro uno con Federico Chiesa. Passo diverso e primo tempo in difficoltà, contro il giovane Federico. Poi l’esperienza e l’aiuto tattico dei compagni azzurri ha fatto limitare i danni all’ex capitano viola. Che nel finale, poi, ha regalato mezza salvezza ai suoi. Più 5 ora dell’Empoli sul Crotone, dopo la grande paura vissuta in settimana.
Sugli spalti, poi, il tributo dei tifosi. ‘Non è brasiliano però, che cross che fa, Manuel Pasqual’, il coro dalla Fiesole, e poi applausi fin dal riscaldamento. E striscioni in suo nome. Un addio non facile, lo scorso giugno, con la Fiorentina, dopo 11 anni e 356 presenze in maglia viola. “I sassolini me li sono già tolti la scorsa estate, nessuna rivincita”, ha confessato Pasqual. Tra alti e bassi, tra critiche ed esultanze, tra Champions e rischio B. Ma comunque capitano e bandiera importante dell’Era Della Valle. E della storia viola. Manuel, però, ha ricambiato con il regalo più amaro. Quello che, con molte probabilità, esclude la Fiorentina dalla corsa all’Europa.
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Di
Marco Pecorini