La vecchia guardia ammaina la bandiera: da Biraghi a Sottil, una rivoluzione completata

Milenkovic, Bonaventura, Nico e Castro in estate, il capitano, Quarta, Kouame, Sottil e Ikoné in inverno. Si cambia

Rivoluzione doveva essere, e rivoluzione è stata. Iniziata in estate, e completata ieri con le cessioni di Biraghi al Torino, Sottil al Milan e Kouame all’Empoli. Il capitano era simbolo e guida di un gruppo che non si è spaccato (come ribadito anche di recente dal mister stesso) ma che ha inevitabilmente assunto forme e leadership nuove e diverse. Così scrive il Corriere Fiorentino.

VECCHIA GUARDIA. Biraghi è stato solo uno degli ultimi a salutare. Ieri per esempio a sorpresa è partito Sottil, nato e cresciuto qua, e come previsto se n’è andato anche Kouame, dopo cinque stagioni (e una parentesi all’Anderlecht) in viola con 151 presenze e 11 gol. E poi ancora, nei giorni scorsi e dopo lunghissimi tira e molla e parecchie destinazioni rifiutate ha salutato Ikonè (arrivato nel gennaio del 2021 e finito al Como di Fabregas) anticipato di qualche ora da Kayode (ceduto al Brentford) mentre questo mercato si era aperto col commovente addio di Martinez Quarta che, in lacrime, aveva salutato i tifosi nell’allenamento a porte aperte del 1 gennaio dopo esser rimasto quattro stagioni e mezzo.

VOLTARE PAGINA. E basta citare un dato per capire di cosa stiamo parlando: soltanto a gennaio se ne sono andate 884 apparizioni in maglia viola. Biraghi (266), Kouame (151), Quarta (142), Ikonè (138), Sottil (138) e Kayode (49). Che piaccia o no, che abbiano fatto quello che ci si aspettava e gli si chiedeva o meno, si tratta di un pezzo importante di storia recente della Fiorentina. Loro, come quelli (Milenkovic, Nico, Bonaventura, Castrovilli) che avevano salutato in estate. Perché quella storia era finita, e doveva iniziarne un’altra.