Editoriali
La testa è a Praga: alla Fiorentina serve una metamorfosi per vincere la Coppa
Andare sempre e comunque all’arrembaggio può non essere un’idea vincente, specie in una finale secca
La Fiorentina deve aver imparato molto dalla sconfitta nella finale di Coppa Italia contro l’Inter di una settimana fa. Deve, sì, perché ha sperimentato sulla propria pelle che una tattica troppo sbarazzina, può non essere sempre un’idea vincente.
Il calcio di Italiano si caratterizza proprio per questa incessante voglia di andare all’attacco in cerca di gol, anche sbilanciando la squadra. Sicuramente una filosofia di gioco spettacolare ma in una finale spesso vince chi fa una fase difensiva migliore. O chi sbaglia meno, in difesa.
La Fiorentina contro l’Inter ha pagato errori individuali (i due centrali sono stati i peggiori in campo). Ma quegli errori si sono visti per tutta la stagione. Errori banali che hanno portato a gol presi banali. Assolutamente evitabili.
Per questo mercoledì prossimo a Praga servirà un’evoluzione della Fiorentina
Italiano, allenatore intelligente e capace, ha più volte detto che la sua Fiorentina non può snaturarsi. Per carità, ci mancherebbe. Anche se per vincere una Coppa internazionale forse si potrebbe addirittura sacrificare il proprio credo. Ma comunque, la Fiorentina può anche non snaturarsi ma dovrà tirar fuori una prova perfetta per vincere.
Perfetta di squadra e perfetta nei singoli. Singoli che troppo spesso in questa stagione si sono resi protagonisti di errori e distrazioni. Il West Ham non è l’Inter. E da squadra inglese metterà la gara sull’intensità e poca tattica. Dunque un avversario su cui Italiano può lavorare molto.
Insomma la Fiorentina deve evolvere, deve trovare una mentalità vincente in pochi giorni. Ma con Italiano certamente può farlo.