Parole dure dal capitano della Fiorentina, ci sono problemi nello spogliatoio. Bonaventura da tempo nervoso
“Queste partite si perdono nei pulcini, alla fine è successa una cosa che non esiste. Il cervello deve restare connesso perché non è possibile fare queste figure vergognose. Non possiamo combinare questi pasticci, chi non ha intenzione di metterci la testa si levi” . Nel mondo preconfezionato della comunicazione, le parole di capitan Biraghi dopo la sconfitta di Lecce assumono un significato ancora più pesante. Un malessere dichiarato pubblicamente che apre alla prima crepa esterna manifestata dallo spogliatoio: di solito i panni sporchi si lavano all’interno delle quattro mura, dove ci si confronta, ci si scorna e si esce più forti e uniti. Un po’ come successo nei primi anni di Commisso nei momenti più bui in cui la Fiorentina ha rischiato di retrocedere, o quando Vlahovic salutò per andare alla Juventus. Tutto ciò che riguardava il gruppo rimase fuori dal dibattito mediatico e servì per compattare i giocatori verso obiettivi diversi, salvezza e Europa, scrive La Repubblica.
JACK NERVOSO. Stavolta non è andata cosi e a caldo il capitano ha richiamato tutti all’ordine, alla concentrazione, all’attenzione. Una strigliata per non dare alibi a nessuno. Biraghi, uomo collante anche con la curva, sa bene che la squadra non può permettersi di calare di attenzione e sa bene che l’incitamento degli ultras ci sarà sempre a patto di mettere in campo voglia e grinta, quella mancata venerdì a Lecce. Adesso però resta da capire come reagirà la squadra, perché tante situazioni non sono state risolte sul mercato, anzi per certi versi acuite. L’altro leader, Bonaventura, dopo il mancato accordo sul rinnovo appare molto più nervoso. Venerdì è stato sostituito all’intervallo dopo un primo tempo da impalpabile fatto di tanti gesti plateali verso i compagni, Ranieri in particolare. Jack è considerato poi da Italiano un collante tra l’anima degli italiani e gli stranieri, sudamericani in primis. Bonaventura è il leader senza fascia di cui tutti si fidano e, se attraversa un periodo buio lui, il resto della squadra lo percepisce.

Di
Redazione LaViola.it