Editoriali
La strategia per il portiere e i ruoli scoperti a 10 giorni dal ritiro. Lo scetticismo dei tifosi… e l’attesa per l’Uefa
Dieci giorni al ritiro, Fiorentina ancora da completare in tre ruoli chiave. Umore grigio della piazza, tempi allungati per la sentenza Uefa.
Tante piste battute, profili valutati e trattative in corso e intavolate, ma restano ancora scoperti tre ruoli chiave del ‘campetto’ titolare della Fiorentina. Portiere, regista ed esterno offensivo: non tre dettagli, per un’ossatura di base sì già delineata ma bisognosa di innesti importanti per puntare davvero all’Europa. Pioli avrebbe voluto una squadra quasi pronta per il ritiro di Moena, a 10 giorni di distanza è arrivato solo Hancko, alternativa per la difesa nel centro-sinistra.
Calma apparente o reale? L’impressione è che nel giro di pochi giorni possa arrivare l’ufficializzazione di qualche giocatore, anche lo scorso anno successe qualcosa di simile a metà agosto. Stavolta molte cose sono diverse, e giocare d’anticipo dovrebbe essere un obbligo per avere un po’ di vantaggio. Anche se il Mondiale, ed il fatto che la Fiorentina non rappresenti la prima scelta (economica e per appeal) in diversi casi, rallenta diverse operazioni. Normali tempi del mercato, anche se a breve bisogna chiudere qualche trattativa.
Sul portiere ci sono due strategie di fondo: la prima porta al profilo in stile Meret (’97), la seconda al nome di Gabriel. Meret è un giovane dal sicuro avvenire, su cui puntare e a cui dare fiducia: Corvino era pronto ad un investimento complessivo da 18-20 milioni, poi i prezzi sono lievitati per la concorrenza di Napoli e Roma, e l’obiettivo è ormai sfumato. Similare, però, è il profilo di Lafont: definito da alcuni il ‘Donnarumma di Francia’, classe ’99 e titolare da due anni e mezzo in Ligue 1 con il Tolosa. Piace alla Fiorentina ma ovviamente anche ad altre squadre di medio-alto profilo, chiaro che sarebbe una scommessa ma sul valore del ragazzo le referenze sono ottime. Freitas ha un canale preferenziale in Francia, senz’altro ha i contatti giusti per provare a chiudere.
Poi c’è Gabriel. Era una promessa al Cruzeiro, classe ’92 arrivò al Milan da ventenne. Un anno buono a Carpi, poi le esperienze da secondo (o terzo) portiere tra rossoneri e Napoli, prima del rilancio ad Empoli da gennaio. Ancora di proprietà del Milan, andrà a scadenza il prossimo anno: può essere un’opzione low cost, ma senz’altro sarebbe una ‘bella’ scommessa tra i pali. ‘Non si poteva tenere Sportiello, a questo punto?’, mormorano diversi tifosi. Una piazza scettica all’inizio dell’estate che dovrebbe essere del rilancio. Della costruzione di una Fiorentina da Europa, dopo l’annata di transizione. L’umore è chiaro a Firenze, tra i tifosi e sui social. Servono segnali precisi anche in questo senso, oltre le parole della proprietà e la volontà manifestata di tenere i big, su tutti Chiesa.
Pjaca è un giocatore che potrebbe accendere quel pizzico di entusiasmo che manca, anche se molti mettono nel mirino il doppio infortunio a perone e legamento crociato nel giro di pochi mesi. La qualità però non si discute, è un giocatore che cerca fiducia per rilanciarsi e ha uno stipendio importante ma non impossibile per le casse viola (1,5 netti all’anno con la Juve). Corvino potrebbe stringere per il suo vecchio ‘pallino’, ma è probabile che il giocatore e la Juve vogliano aspettare la fine di un Mondiale in cui la Croazia si sta prendendo un ruolo da protagonista.
A centrocampo, invece, è sempre più vicino Mario Pasalic. Non per il ruolo di regista per il dopo Badelj, ma come alternativa a Benassi, Veretout e Dabo da mezz’ala. Classe ’95, di proprietà del Chelsea, cerca la piazza ideale per sbocciare, per passare da giovane promessa croata a calciatore importante. Reduce dall’annata in prestito allo Spartak Mosca (5 gol in 32 partite, ha giocato anche nel girone di Champions), può tornare in Italia dopo l’esperienza al Milan (5 gol in 27 partite due anni fa con Montella).
Sarebbe un’idea non male per allargare la rosa di Pioli. A dieci giorni dal ritiro di Moena, sono 15 i giocatori che avrebbe a disposizione il tecnico, più i vari giovani (da Venuti a Gori, passando per Sottil e Castrovilli). Tra i presenti, anche i vari Maxi Olivera, Dragowski (ad oggi unico portiere, perché Cerofolini sarà in Under 19), Cristoforo, Eysseric e Thereau, ovvero giocatori tutt’altro che sicuri di restare a Firenze. Situazione non ideale, insomma.
In tutto questo c’è ancora da aspettare la sentenza Uefa sul Milan. Udienza a Nyon una settimana fa, la sentenza della commissione europea doveva arrivare prima entro il weekend, poi entro lunedì, mentre il tutto sta slittando di qualche ora. Questo aumenta l’incertezza per il futuro rossonero… e per quello della Fiorentina, chiaramente. Anche se pare scontato che il Milan farà ricorso al Tas (in caso, come sembra, di pena severa da parte della Uefa), con tempi che si allungheranno fino ad inizio-metà luglio.
Chiaro che i programmi viola in caso di Europa League immediata cambierebbero, in chiave mercato ma anche di preparazione, con il primo dei tre turni preliminari fissato per il 26 luglio. Altro motivo d’incertezza (pesante) in un inizio d’estate a rilento.
