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Editoriali

La stagione dei rimpianti (e dei molti limiti). Presente senza troppe ambizioni, sul futuro prova a garantire Pioli

Salvo scossoni inattesi, la stagione della Fiorentina poco si scosterà da una mediocre posizione di metà classifica. Fuori dalla Coppa Italia in discreto anticipo, senza troppe ambizioni di risultati già a metà febbraio. Eppure è un’annata che passo dopo passo si sta trasformando nella ‘sagra dei rimpianti’. Ed anche degli evidenti limiti tecnico-mentali della rosa. Perché è indubbio che in ballo non ci siano piazzamenti chissà quanto prestigiosi, ma almeno una classifica più dignitosa questa squadra avrebbe potuto averla.

E invece anche da Bergamo la Fiorentina è tornata con il ‘solito’ carico di recriminazioni. Contro un’Atalanta infarcita di riserve, i viola hanno sprecato diverse occasioni in momenti chiave del match. Le chance non concretizzate da Simeone, Gil Dias, Chiesa, Astori e Falcinelli gridano vendetta, in una Fiorentina che ha creato 14 occasioni contro le 7 dell’Atalanta, che ha tirato 11 volte in porta contro le 6 dei nerazzurri. Eppure i viola sono tornati da Bergamo con un solo punto, che aumenta il rammarico. “Non riusciamo a raccogliere quanto produciamo, dovremmo essere 7° o 8°, non all’11° posto”, ha sintetizzato Pioli.

Già, poco sarebbe cambiato a livello di prestigio ma almeno la Fiorentina avrebbe avuto una classifica più dignitosa, magari qualche obiettivo concreto nei tre mesi e mezzo finali di stagione. Sfortuna ma non solo, anche limiti che si palesano di partita in partita. Perché la squadra di Pioli è 3° per numero di tiri totali (344), addirittura 1° per tiri fuori (182); è 5° come numero di cross utili (197), 7° come numero di assist (77), 2° come numero di chilometri percorsi (11.853km di media a partita), 5° per numero di corner calciati (146); in più è ai vertici anche per pressione offensiva e possesso palla. Tutto spesso fine a sé stesso, però, se davanti viene concretizzato pochissimo di quanto prodotto. A volte manca la qualità nell’ultimo passaggio, spesso la combinazione giusta tra i giocatori. Tanti individualismi, pochi fraseggi decisivi a ridosso dell’area.

Pioli sta lavorando da inizio anno, allenamento dopo allenamento, alla finalizzazione, ma evidentemente i frutti non sempre si vedono. Anzi. Solo venerdì scorso, contro la Juve, la Fiorentina aveva fatto il pieno di altri rimpianti per una partita che poteva anche essere vinta. Così come contro Inter e Milan a cavallo di Capodanno, o a Napoli, oppure ancora contro il Genoa, per citare solo alcune partite. Punti in più che potevano essere preziosi, e soprattutto qualche risultato prestigioso in più che poteva dare morale a tutto l’ambiente.

Invece l’attualità parla di sei punti nelle ultime sette partite, peggio del Benevento nel 2018. Undicesimo posto e zona Europa ormai lontanissima, con l’accoppiata Genoa-Bologna che pressa i viola a -2 punti. Il presente è ben poco luminoso e poco ricco di reali ambizioni, sul futuro è Stefano Pioli che prova a garantire. “Sento i Della Valle tutte le settimane, e mi confermano il progetto che vede una Fiorentina capace di lottare per l’Europa. Questo è l’anno zero, stiamo costruendo da qui una Fiorentina migliore. I Della Valle sono convinti del lavoro che stiamo facendo”, ha detto il tecnico prima di Bergamo. Il vero collante tra proprietà e squadra, Stefano Pioli, insieme a Pantaleo Corvino. Con il dg che però sarebbe finito sotto valutazione dopo le ultime sessioni di mercato (i conti riportati a posto, ma anche gli oltre 100 milioni spesi per fare una squadra molto modesta). Vedremo se nelle prossime settimane ci sarà un ‘Tutti a rapporto dai Della Valle’, come qualcuno ha immaginato, oppure se la stessa proprietà tornerà ad essere vicina alla squadra e magari a parlare alla città.

Nel frattempo, gran parte dei tifosi continua la ‘battaglia’ per una situazione non proprio felice, e nel mirino, oltre ai Della Valle e Corvino, sta finendo piano piano anche lo stesso Pioli. ‘Garante del futuro’ che dunque non gode proprio di stima incondizionata e plebiscitaria da parte della piazza. “Ho già le idee molto chiare per il futuro, ho già fatto le mie valutazioni”, ha detto il tecnico sui giocatori attuali che potranno essere confermati in una Fiorentina del futuro più competitiva. Con i risultati che, nel frattempo, non stanno certo aiutando il percorso di crescita. E qui si torna ai problemi in attacco, alle difficoltà nel concretizzare quanto prodotto. Vittorie e punti che arrivano a singhiozzo. Con tutto il ‘progetto‘ che di settimana in settimana è minato nella sua credibilità.

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