E’ sempre un anno particolare, quello che porta ai Mondiali. Il sogno di quasi tutti i giocatori, quello di difendere la maglia del proprio Paese nel massimo torneo per Nazioni. Un viaggio affascinante, un percorso che nasce da lontano per cercare di rientrare nelle liste dei 23 dei vari ct. Anche nella Fiorentina, nonostante la rivoluzione estiva, c’è chi spera di andare a Russia 2018. Sono le motivazioni ‘Mondiali’, quelle che spesso spingono a dare quel qualcosa in più, o a fare scelte ponderate per cercare di mettersi più in luce.
È, quest’ultimo, il caso di Carlos Sanchez. Punto fermo della Colombia del ct Pekerman, che arriverà in Russia con un carico di aspettative: per il centrocampista, però, appena 522′ fin qui nelle gambe, solo 5 volte titolare. Vuole giocare di più (anche) per la sua Colombia, Sanchez. E per questo lascerà Firenze a gennaio. Discorso opposto per Milan Badelj: destinato a lasciare la Fiorentina a giugno, dopo il Mondiale. Intanto, si gioca le sue carte in ottica Croazia con un ruolo da protagonista – e titolare praticamente inamovibile – in maglia viola. Cosa che, ad esempio, non ha fatto Kalinic, andando in crisi con il suo Milan.
La Croazia è stata inserita nel girone con Nigeria, Islanda e Argentina. E proprio nell’Albiceleste spera di trovare spazio German Pezzella. L’erede viola di Gonzalo Rodriguez punta ad affermarsi in Nazionale: convocato nelle ultime due occasioni dal ct Sampaoli, ha giocato le amichevoli contro Russia e Nigeria, ben impressionando. Alla Fiorentina è punto fermo della difesa di Pioli, ed ha stupito tutti nei primi mesi in viola. Nell’Argentina, per andare al Mondiale, la concorrenza è però serrata: Fazio, Mammana, Maidana, Garay, Rojo e Musacchio, oltre a Otamendi e Mascherano sono in corsa per la Russia. Ma la difesa a tre varata negli ultimi tempi potrebbe agevolare Pezzella.
Un altro che spera di essere un outsider è poi Jordan Veretout. Bella annata la scorsa stagione con il Saint Etienne, quest’anno ha stupito tutti alla Fiorentina: 22 presenze, 5 gol e 1 assist. Grinta e qualità, dalla Francia confermano che il giocatore – classe ’93 – sia sotto osservazione di Deschamps. Difficilissimo, però, entrare anche solo nel gruppone pre-Mondiale: N’Zonzi, Tolisso, Matuidi, Rabiot, Sissoko, Pogba, Kanté, Bakayoko, Kondogbia, il centrocampo dei Blues è di altissima qualità. Nell’anno del Mondiale, comunque, mai dire mai: Veretout ha fatto tutta la trafila nelle giovanili francesi, vincendo anche il Mondiale Under 20 a fianco di Pogba. In caso di necessità (infortuni o cali di forma di qualcuno) sarebbe in prima linea. Decisive saranno le convocazioni di marzo.
Al Mondiale ci sarà poi anche la Serbia: che possa toccare anche a Nikola Milenkovic? Alla Fiorentina fin qui poco spazio, ma sta crescendo e in patria gode di grande considerazione. È tra i giovani del futuro, pilastro dell’Under 21 e ha già esordito due anni fa in Nazionale maggiore: anche lui può essere una sorpresa dell’ultimo minuto, in una difesa – quella del ct Krstajic – tutt’altro che ricca di certezze e con diversi giocatori che trovano poco spazio nei rispettivi club (Maksimovic del Napoli su tutti).
Molto difficile, invece, che possa rientrare tra i convocati del Senegal Khouma Babacar, chiamato due volte nell’ultimo anno dal ct Aliou Cissé. Baba ci spera, magari ci pensa in relazione al prossimo futuro. Finora, in maglia viola, gioie (praticamente) solo da subentrato, con poco minutaggio nelle gambe e poca ‘visibilità’ in ottica Nazionale.
Infine, c’è chi ‘paga’ la sciagurata eliminazione dell’Italia contro la Svezia. Davide Astori, ad esempio, era da tempo nel gruppo azzurro, e poteva aspirare al Mondiale (con ogni probabilità il primo e ultimo della carriera). Ma in rampa di lancio c’era soprattutto Federico Chiesa: il talento viola sarebbe stato senz’altro tra le novità verso il Mondiale, e la continua escalation avrebbe potuto portare il 20enne gigliato a Russia 2018. E ci sperava anche Marco Sportiello, tornato ad ottimi livelli tra i pali viola. Purtroppo, però, niente Italia quest’estate ai Mondiali…
Di
Marco Pecorini