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Editoriali

La spina dorsale non dà garanzie. Per vincere servono portiere ed attaccante forti. Ennesima gara dei rimpianti

Contro la Roma arriva un punto che porta con sé diversi rimpianti. Per l’ennesima volta la Fiorentina non riesce a difendere un vantaggio. Simeone e Lafont così così

Un portiere forte, ed un attaccante forte. A volte non bastano, se hai una difesa colabrodo ed un centrocampo non all’altezza. Ma per fare la differenza, al calcio, servono garanzie in quei due ruoli lì. C’è poco da fare. E’ vero che il gioco di questa Fiorentina non esalta, ma di occasioni anche contro la squadra di Di Francesco per fare il 2-0 e chiudere la gara ci sono state, ma sono andate sprecate. E sul gol subito Lafont avrebbe dovuto fare di più. Come ha fatto in altre occasioni della gara contro i giallorossi, come ha fatto il Cholito procurandosi il rigore che ha sbloccato la gara. Ma per l’ennesima volta la viola va in vantaggio ma non porta a casa i tre punti.

Come contro il Torino, come contro il Cagliari. Manca il cinismo dell’attaccante a Simeone, o c’è qualcosa che non va come dovrebbe nei meccanismi del gioco d’attacco? L’enigma continua a non trovare soluzione. Anche perché davanti fanno male tutti, tranne Chiesa.

E allora o Pjaca, Mirallas, Eysseric non sono all’altezza, o Vlahovic e Sottil non sono ancora pronti mentre Thereau non è da considerarsi più come una risorsa, oppure qualcosa nei meccanismi offensivi va rivisto. Perché non può essere solo colpa di Simeone. Che tuttavia sta vivendo un momento a dir poco difficile.

E per fortuna che regge la difesa. Perché se la Fiorentina è ancora a ridosso della zona Europa, con già Roma, Napoli, Inter e Lazio affrontate, è anche e soprattutto grazie al quartetto Pezzella, Hugo, Milenkovic, Biraghi. In mediana, invece, qualcosa va ancora rivisto.

Tra meno di una settimana ci sarà il vero test: a Frosinone non sono ammessi ulteriori sgarri. Dal punto di vista del risultato soprattutto. Perché se pareggiare con Torino e Samp fuori, con la Roma in casa, meritare molto di più dell’ottenuto con Inter e Lazio fuori, ci può anche stare, a Frosinone la Fiorentina deve assolutamente vincere. Possibilmente convincendo.  Perché non preoccupano tanto i punti, ma l’involuzione del gioco e dei singoli. Costante, purtroppo, senza più alti se non in Chiesa e pochi altri, e con tantissimi bassi.

L’Europa, di questo passo, rischia di diventare tremendamente in salita. Ed inaspettatamente, viste le premesse espresse fino a qualche partita fa.

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