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Rassegna Stampa

La speranza di Bove e l’apertura imprevista di Abodi. Stasera Edo a Sanremo

Edoardo Bove - Fiorentina

All’insaputa di Bove e della Fiorentina, Abodi ha aperto nuove speranze per il centrocampista viola

«Avremo modo di parlare con chi dovrà occuparsi di rivedere eventualmente i protocollo medico-sanitari per capire se ci sono soluzioni che possano consentire ha chi ha avuto il suo problema di tornare a giocare. Guardare a cosa avviene in Inghilterra è un elemento di riflessione». Edoardo Bove in campo col defibrillatore, anche in serie A. La grande suggestione (e speranza mai troppo celata dello stesso giocatore) è stata promossa dal ministro dello Sport Andrea Abodi. Così scrive il Corriere Fiorentino.

APERTURA IMPREVISTA. Stasera Bove salirà sul palco dell’Ariston a Sanremo, al fianco di Carlo Conti. Per l’eventuale via libera per un cambio di regole, servirebbe necessariamente il nulla osta della Federazione Medico Sportiva Italiana (il cui presidente è Maurizio Casasco, ex d.s. viola e attuale deputato di Forza Italia), che attualmente impone linee guida stringenti per concedere idoneità sportive agli atleti. L’apertura di Abodi è arrivata imprevista, perché né il giocatore né la Fiorentina sapevano nulla, ma di sicuro rende ancora più interessante l’atteso intervento del 22enne romano in programma all’Ariston. Bove infatti in questi mesi ha sempre scelto il silenzio, ma ha voluto rimanere accanto ai compagni della Fiorentina al Viola Park.

SPERANZA. A Careggi gli fu impiantato un defibrillatore sottocutaneo in grado d’intervenire automaticamente nel caso in cui si dovesse ripresentare una nuova aritmia ventricolare, la stessa che lo aveva colpito facendolo cadere a terra prima che tutti in campo, compagni di squadra e avversari, corressero a soccorrerlo. In questi mesi sono andati avanti gli approfondimenti, anche genetici, per risalire alle cause di quell’arresto cardiaco e arrivare a una diagnosi precisa: proprio per questo Edo non ha mai perso la speranza. protocolli attuali in Italia non consentono attività sportive agonistiche a chi è costretto ad impiantarsi defibrillatori, mentre all’estero le regole sono diverse (il caso più famoso è quello di Eriksen, che attualmente gioca al Manchester United). L’invito alla «riflessione» di Abodi però cambia, almeno in parte, le carte in tavola.

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