Nessun veto dai dirigenti ai bianconeri, che preparano l’offensiva per il serbo: accontenteranno le richieste viola? Cessione subito (e non a giugno) con la paura di perderlo a zero. Ma sarebbe una beffa per Commisso dopo le battaglie a Juve e procuratori
“Abbiamo ricevuto offerte importanti a gennaio. Le abbiamo valutate e sono state offerte molto sostanziose ma non abbiamo mai avuto riscontri dall’agente del giocatore. Tutte le nostre porte sono aperte. Vogliamo capire quello che vogliono gli agenti e il giocatore. Siamo aperti anche a rimetterci seduti visto che abbiamo fatto proposte importanti di rinnovo. Abbiamo offerte per poterlo vendere. Una società come la Fiorentina che fattura 75 milioni all’anno non può permettersi di perdere Vlahovic a parametro zero. Le nostre porte sono aperte a tutto“. Si riparte da queste parole di Daniele Pradè a Sportitalia per affrontare l’ultima settimana di calciomercato invernale. Il riferimento è ovviamente a Dusan Vlahovic, il vero ‘nervo scoperto’ per la società viola. Perché se è vero che i dirigenti e la proprietà sono stati bravissimi a colmare le due maggiori lacune in rosa (centravanti di riserva e quinto esterno) in tempi rapidissimi (già ad inizio gennaio), è proprio il centravanti serbo a rappresentare la questione più grande per il futuro a breve-medio termine. Soprattutto, però, la situazione Vlahovic infastidisce e non poco, ormai da mesi, Commisso e tutta la dirigenza viola.
FASTIDIO E PRESSIONE. “Totale mancanza di rispetto” e “non vogliamo essere ostaggi di questa situazione” alcuni dei concetti ripetuti a più riprese dalle alte cariche viola nelle ultime settimane. Ne emerge un fastidio evidente, e crescente, con il passare dei giorni. Con la paura, concreta secondo i dirigenti, che Vlahovic e i suoi agenti puntino ad andare verso la scadenza del contratto (giugno 2023). Una pressione verso il serbo e il suo entourage, con espressa richiesta di chiarezza, che si è fatta più insistente nelle ultime settimane. “Due giorni fa ho avuto una lunga conversazione con Dusan, gli ho chiesto qual è il suo cammino. Se vuole rimanere a Firenze deve dirlo pubblicamente e deve firmare, se vuole andare via lo dica. Da quel che ho sentito lui non è disposto a parlare”, diceva Barone prima di Napoli. Concetti poi rimarcati in più occasioni nei giorni seguenti. Il motivo è semplice: la società viola vuole cedere Vlahovic nei prossimi giorni, ormai si è capito, tanto da aver trovato un’intesa di massima da tempo per esempio con l’Arsenal. Ma dal giocatore zero risposte. Con un ‘tarlo’ in testa: che aspetti la Juve?
ALLO SCOPERTO. Del resto, questo è il grande interrogativo dei dirigenti viola (e non solo) dietro al rifiuto di Vlahovic alle svariate (ed economicamente molto rilevanti) proposte di rinnovo. Che ci possa essere dietro un club che abbia promesso al giocatore argomenti interessanti a livello sportivo ed economico. E il riferimento è proprio ai bianconeri (anche se in realtà al momento non sono proprio ai massimi livelli in Italia e in Europa). Cosa accadrebbe (o accadrà) se la Juve si presentasse con un’offerta concreta, e congrua, per Vlahovic? E’ la domanda delle domande, e anche in questi giorni Barone e i dirigenti non hanno posto veti. “Non abbiamo ricevuto proposte dalla Juventus per Vlahovic” e “siamo aperti a tutto”, i commenti del direttore generale. Nella stessa direzione Pradè, a domanda precisa sulla Juve: “Teniamo tutte le porte aperte. Dovrà arrivare un momento in cui il giocatore ci dovrà dire cosa vuole fare”. Insomma, pur di togliersi subito il ‘dente Dusan’, e incassare con certezza quegli “oltre 70 milioni di euro, senza contropartite o modalità di pagamento in tanti anni” dalla possibile cessione, il serbo potrebbe finire anche alla Juve.
I SOLDI DELLA JUVE. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, che si preannunciano assolutamente caldi. Senz’altro, in caso di offensiva bianconera, Vlahovic dovrebbe venire allo scoperto. Tanto più se, come dicono i quotidiani nazionali, ci fosse già un accordo con i bianconeri grazie alla mediazione dell’entourage nel corso di questi mesi. Certo che, anche a livello economico, pare un’operazione non proprio semplice per la stessa Juve, che in mezzo a centinaia di milioni di debiti dovrebbe impegnare oltre ai 70 milioni del cartellino (non dilazionati e senza contropartite) anche diversi soldi per lo stipendio e, soprattutto, per le commissioni dell’entourage. Riuscirà a farlo nei prossimi giorni? Da Torino sembrano sicuri: un’offerta arriverà. Vedremo.
IL PUNTO DI VISTA DI ITALIANO. Quel che è certo è che, se da una parte la società proverà soprattutto a trovare altri acquirenti dalla Premier, dall’altra Vincenzo Italiano aspetta sviluppi e spera, in fondo, di poter contare su Vlahovic anche per la seconda parte di stagione. “E’ il solito Vlahovic, i soliti discorsi che ci accompagnano da tanto tempo. Per noi non cambia niente. Questa sessione di mercato, vale per tutti gli allenatori dico, non vedo l’ora che termini, perché giocare col mercato aperto è sempre complicato. Fin quando lo vedo motivato, lo vedo presente negli allenamenti, voglioso di dare una mano, sinceramente sono contento. Se le cose iniziano a complicarsi, ad andare verso un’altra direzione, si vedrà, ma non so cosa abbia in tesa un calciatore per il suo futuro” ha detto nel weekend il tecnico viola, mentre la scorsa settimana aveva confidato: “La verità è che tutti gli allenatori che hanno dei goleador come Vlahovic sperano di averli sempre a disposizione. Sarei infastidito solo se non dovesse più fare il proprio dovere, entrando in campo senza il giusto spirito, ma non è così. Ad oggi è l’attaccante della Fiorentina, se cambierà qualcosa ne riparleremo”. Insomma, una sosta in attesa per Italiano. Perché è chiaro che con o senza Vlahovic cambia parecchio per la sua Fiorentina. E non è solo (ovviamente) la partita di Cagliari a dirlo. Sono i 20 gol stagionali del serbo, il gioco che fa per la squadra, la mentalità, la determinazione. L’inserimento perfetto nel calcio di Italiano.
UN SOSTITUTO DA TROVARE. Se partisse nell’ultima settimana di mercato, poi, Vlahovic andrebbe sostituito con un giocatore all’altezza. Chiaro che i dirigenti stiano lavorando da tempo all’eventualità: da Scamacca ad altri giovani (forti) di prospettiva, da giocatori più pronti come Joao Pedro a vecchi ‘pallini’ come Milik e Arthur Cabral (occhio in particolare al brasiliano del Basilea, 27 gol in 31 gare stagionali). Tante possibili ipotesi ma ad ora nessuno affondo, in attesa di Dusan. Anche se, è chiaro, nessuno sarebbe come lo stesso Vlahovic, tra i migliori attaccanti in Italia e in Europa e già inserito alla grande negli schemi di Italiano. Piatek e Ikoné, del resto, lo hanno dimostrato una volta di più: per entrare in un contesto di gioco a campionato in corso serve tempo. La Fiorentina, che per parola dei diretti interessati ha ambizione e vuole restare in zona Europa, può permettersi di perdere il capocannoniere del campionato per inserire un nuovo centravanti con tutti gli interrogativi che ne conseguono? Peraltro lo ha fatto capire anche Pradè nell’ultima intervista: a pochi giorni alla fine del mercato non sarebbe facile andare a prendere un giocatore di alto livello.
LA JUVE E LA BEFFA PER COMMISSO. Da una parte i conti, insomma, e il fastidio crescente di un caso che fa sempre più male (anche a livello personale e di rapporti). Dall’altra una possibile perdita tecnica (parecchio) pesante. La società sta spingendo per la cessione subito a gennaio per chiudere la vicenda e incassare una cifra (quasi) ‘piena’, il giocatore però ha sempre ribadito da inizio stagione di voler finire il campionato a Firenze con l’obiettivo (anche) di riportare in Europa la Fiorentina. Andrà a finire così? O cambierà idea? Ultima settimana per scoprirlo. Certo che, si facesse sotto seriamente la Juve, sarebbe una grande beffa per il club di Commisso. Dopo la vicenda Chiesa (la Juve deve ancora 40 milioni, se il riscatto sarà obbligatorio a fine stagione, o eventualmente se sarà esercitato il diritto di riscatto in caso di mancata qualificazione Champions dei bianconeri) e dopo i ripetuti attacchi del presidente viola al mondo bianconero, dagli Agnelli ai problemi economici, da Nedved al ‘potere’ sugli arbitri a suo tempo. E ora il sentore che dietro ai no di Vlahovic ci possa essere sempre la Juve, insieme alla spinta di quel mondo di procuratori che rappresenta un’altra battaglia da combattere.
ULTIMA SETTIMANA. Una settimana per capire come andrà a finire. Ma gli ultimi sette giorni del mercato di gennaio prevedono anche altro nel mondo viola. Sia per l’eventuale sostituto di Vlahovic (una partita tutta da giocare), sia per possibili movimenti in difesa. Oltre alle uscite. Da un Kokorin da provare a vendere (missione difficile) a un Amrabat che oltre ai club italiani ha estimatori anche all’estero (dalla Spagna all’Olanda, passando per il Tottenham). “Il mercato non è chiuso”, hanno ribadito Barone e Pradè. Messaggio chiaro.
Di
Marco Pecorini