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La settimana di Italiano: l’impatto col mondo viola e le prime scelte. La rosa ‘lunga’ e l’intricato mercato in uscita. Gattuso-Viola: la ‘querelle’ continua
Tante decisioni da prendere, pochi giorni al via della nuova stagione. Il tecnico incontrerà gran parte dei giocatori e inizierà a mettere in pratica la propria idea di calcio
E’ partita la settimana di Italiano. Il tecnico che ha voluto con forza e determinazione la panchina della Fiorentina. Un’avventura che sta per iniziare, in concreto, dopo giorni di contatti, colloqui, riunioni. Domenica finalmente il nuovo allenatore viola potrà conoscere di persona tutti i giocatori, esclusi i Nazionali. Il primo atto della stagione 2021/2022. Poi lunedì prossimo, tra una settimana esatta, via al ritiro a Firenze e agli allenamenti, prima della partenza per Moena.
ROSA ‘LUNGA’. In questi giorni, quindi, tecnico e dirigenti sono chiamati a continuare il lavoro di ‘screening’ della rosa. Una rosa ‘extralarge’, come spesso capita ad inizio stagione. Degli oltre 60 giocatori che si contavano a fine giugno, ne sono rimasti una cinquantina. Tra chi è andato in scadenza di contratto (come Ribery, Caceres e Borja Valero) e chi è stato ceduto (gli ultimi in ordine di tempo Diks e Hristov). Ma sarà ancora un lungo mercato in uscita. Le prime scelte saranno sui giocatori che dovranno prendere parte al ritiro in Trentino. Alcuni non ci saranno, come Castrovilli, Pulgar, Quarta, Pezzella, Nico Gonzalez e Kouame. Ma come avviene di solito il gruppo per la Val di Fassa dovrebbe essere composto da 30-35 giocatori, quindi qualcuno rimarrà fuori. Mentre sarà interessante capire a chi tra i giovani provenienti dalla Primavera sarà data una chance.
DA VICINO. Italiano avrà modo di vedere da vicino i giocatori a disposizione. E mai come quest’anno potrebbero essere ribaltate alcune gerarchie, visto anche il passaggio tattico dal 5-3-2 al 4-3-3 con relativo cambio (radicale) di filosofia di gioco. Ad esempio andrà affrontato il discorso Callejon, ma anche lo stesso Sottil sarà preso più in considerazione. A centrocampo occhi puntati su Maleh, tra le rivelazioni dell’ultima Serie B, ma anche su Benassi e Duncan che avranno voglia di riscatto. Come Saponara, che nei mesi a La Spezia è stato rilanciato dallo stesso Italiano anche come esterno offensivo. In difesa Ranieri può diventare una risorsa, davanti c’è da capire come si presenterà Kokorin, vero e proprio ‘oggetto misterioso’ dal suo arrivo in viola.
USCITE. C’è da capire quindi su chi poter puntare. Anche perché il mercato in uscita, come detto, si preannuncia lungo ed intricato. Ci sono giocatori al bivio come Milenkovic e Pezzella, che senza rinnovo andranno ceduti. Ma riuscire eventualmente ad incassare 30-35 milioni, nel mercato di oggi, non sarà per niente facile. Cercando, al contempo, di non ‘svendere’ due giocatori che un anno e mezzo fa potevano essere ceduti per oltre 50 milioni. Altri come Kouame (ma anche Pulgar) avevano mercato fino a qualche mese fa (per l’ivoriano a gennaio c’erano sul tavolo proposte da oltre 15 milioni), ma adesso non è semplice ricevere offerte in doppia cifra prima che si realizzino diversi incastri di mercato. Certo, la Fiorentina ha comunque anticipato le mosse per Nico Gonzalez, spendendo una cifra record per la storia viola. Ma come spesso accade sarà più difficile vendere (bene) rispetto che comprare. Specie in questo periodo estremamente complicato per tanti club a livello economico.
LUNGA ‘QUERELLE’. Nel frattempo non finisce la ‘querelle’ tra la Fiorentina e Gattuso. Prima il botta e risposta tra Commisso e il tecnico ex Napoli, poi il nuovo scambio di ‘battute’ tra Ringhio e Barone. “Alleno da otto anni, le mie squadre non hanno mai acquistato giocatori di Mendes e non l’ho mai imposto”, le parole di Gattuso. “Mendes è un amico, mi dà consigli per la mia carriera visto che ha grandissima esperienza. Il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti. I ruoli li rispetto sempre. Sono ambizioso e voglio giocatori forti e funzionali alla mia squadra, indipendentemente dal loro procuratore. Commisso? Non posso parlare di questo tema, anche perché è una persona che dal vivo non ho mai incontrato. Non ho l’ossessione di parlare a tutti i costi. Ho soltanto il vizio di dire la verità. Tanto, se una cosa non sta in piedi, cade da sola”.
“Questa situazione mi fa ridere, la Fiorentina ha accolto con il sorriso le parole di Gattuso”, ha risposto il dg viola. “Questa intervista ci ha dato la possibilità di scoprire che Mendes è solo un amico del mister e gli offre importanti consigli per la sua carriera. Vorrei solo ricordare che Pradè ha incontrato Mendes i primi di giugno per discutere di calciatori da portare alla Fiorentina, e lo stesso ho fatto io che l’ho anche incontrato a Milano. Ci spiace anche della memoria corta del mister, che si è dimenticato di aver conosciuto personalmente Commisso in occasione di Fiorentina-Napoli. Vorrei anche segnalare che al momento non è arrivata alcuna richiesta da parte dei suoi avvocati per abolire la clausola di riservatezza”. Già, la ‘famosa’ clausola. Due versioni opposte che circolano dal 17 giugno, data del divorzio tra le parti. “Se gli avvocati di Gattuso volessero sedersi con quelli della Fiorentina ed eliminare la clausola di riservatezza non avrei alcun problema“, disse Commisso qualche giorno fa. “Le sue parole mi hanno sorpreso perché è stata la Fiorentina a chiedere di inserire una clausola di riservatezza ma se dovessero chiedermelo non avrei alcun problema a toglierla”, la risposta del tecnico. Una lunga contesa che va avanti a suon di ‘frecciate’.
