Italiano chiede di aggiungere qualità, ma viene ceduto un giocatore che ne avrebbe eccome. Una sconfitta per tutti
Sul Corriere dello Sport – Stadio si parla della cessione di Gaetano Castrovilli al Bournemouth. Un giocatore che portava sulle spalle il numero 10, una maglia importante a Firenze. I commenti dei fiorentini in queste ore conducono dalla stessa parte: la Fiorentina ha perso un giocatore differente da tanti altri, un giocatore che, anche dopo mesi e mesi tribolati sulla via del recupero, è uno di quelli che possono indirizzare una partita. E su questo è difficile non essere d’accordo. Su Castrovilli i viola avevano costruito tante aspettative appena tre anni fa, a lui era stato consegnato addirittura il 10, sembrava che la Fiorentina potesse essergli costruita intorno. Poi tutto si è affievolito, è arrivato il grave incidente al ginocchio e la storia si è diretta verso altri orizzonti, anche verso un rinnovo contrattuale combattuto. E si è materializzato il divorzio.
DIVORZIO DOLOROSO. Un divorzio che ha l’amaro gusto della sconfitta per quello che Castrovilli poteva rappresentare. E perché, nel momento in cui Vincenzo Italiano chiede più qualità per una squadra che ne ha bisogno se vuole ripetere (e migliorare) la stagione passata, è un controsenso vedere la Fiorentina perdere una fetta di quella qualità in mezzo al campo. Ormai non serve spartire le responsabilità: forse tutti (giocatore, allenatore, società) hanno concorso a questo epilogo. Magari era lo stesso Castrovilli il primo a non essere convinto di rimanere ancora a Firenze. Quello che conta, adesso, è che al suo posto ci sia qualcuno almeno dello stesso livello, anzi superiore. Perché la numero 10 viola è stata sulle spalle di Montuori, De Sisti, Antognoni, Baggio, Rui Costa, Mutu: per ridare quella maglia, serve un giocatore top.

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Redazione LaViola.it