La scintilla da cui ripartire. Al netto del valore dell’avversario contava ritrovare se stessi

Contava solo vincere per la Fiorentina contro gli Hearts. Missione compiuta, senza troppo da festeggiare, ma con qualcosa di buono in cui tornare a sperare.

Contro gli Hearts contava solamente vincere per la Fiorentina, e così è stato. Per quanto sia da sottolineare il valore non certo proibitivo dell’avversario, la formazione di Vincenzo Italiano è ripartita. Era scontato? No, se non col senno del poi e a risultato acquisito. D’altronde, quando sei più forte (o molto più forte) del tuo avversario diretto, lo devi dimostrare sul campo, altrimenti resta solamente un divario teorico sulla carta, come accaduto con l’RFS, col rischio di fare figuracce come accaduto a Istanbul o come fecero Roma e Lazio tra Bodo e Midtjylland. Il motore della Fiorentina si è riacceso. Quanta strada potrà fare lo si saprà già lunedì quando al Franchi arriverà la Lazio.

SE STESSA. Contava ritrovare fiducia e certezze per i viola, sia a livello di singoli che di collettivo. Buone indicazioni sono arrivate da Jovic, Mandragora, Kouame, Quarta e Gollini, tra chi si è confermato e chi era reduce da periodi di (grande) difficoltà, ma soprattutto sono arrivati segnali di reazione e coesione da parte di una squadra che più volte era apparsa in crisi d’identità, impaurita e spaesata. In pratica la Fiorentina aveva perso se stessa. Con la Lazio servirà alimentare la scintilla, per poi ri-battere l’Hearts in Conference League e, cosa forse ancor più importante, dimostrare di aver ritrovato la giusta direzione.

SPERANZA. Potrebbe essersi sbloccato Jovic o aver ingranato Mandragora? Italiano ha trovato la chiave di volta per far rendere al meglio il serbo? Può riuscire la Fiorentina a interrompere il tabù Lazio, vera bestia nera dei viola negli ultimi anni e rilanciarsi nella lotta europea? Etc etc. Tutte domande che non potranno trovare risposte esaustive già lunedì, ma con la Lazio si attendono ulteriori segnali che il peggio possa essere alle spalle.