Rassegna Stampa

La scalata di Kouame: obiettivo essere il jolly di Italiano per tutta la stagione

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L’ivoriano ha approfittato della dormita generale della difesa dell’Atalanta per regalare i tre punti alla Fiorentina con un guizzo in area di rigore

Ci ha messo un po’ più tempo del dovuto a ripagare con i fatti la fiducia che, anche questa estate, il tecnico ha scelto di riporre su di lui. Ma alla fine Christian Kouame è riuscito a regalare a Vincenzo Italiano la gioia più bella. Grazie al suo gol vittoria sull’Atalanta che, oltre a regalare alla Fiorentina tre punti di platino in ottica zona-Europa, ha spazzato via le nubi che si erano addensate sui viola nel corso della sosta. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

L’obiettivo dell’ivoriano – l’uomo che l’allenatore per sua stessa ammissione vorrebbe sempre a suo fianco, se mai si dovesse trovare nelle condizioni di innescare un’ipotetica guerra sportiva – adesso è chiaro. Rappresentare, cioè, per tutta l’annata quel jolly che già agli albori della passata stagione era servito a fare la differenza nei momenti di maggiore difficoltà.

Un anno fa, quando Jovic e Cabral faticavano a ingranare. Ci aveva infatti pensato l’ex Genoa a collezionare tre gol e sei assist tra agosto e ottobre. In un momento cruciale per il percorso di Biraghi e compagni tanto in campionato quanto in Conference.

SEMPRE PRONTO

Adesso, col sigillo da tre punti che – per adesso – ha congelato le eventuali, ennesime polemiche sul numero di reti fin qui siglate dalle due prime punte della Fiorentina, Kouame ha iniziato la sua scalata.

E la sensazione è che, stavolta, l’attaccante non voglia più fermarsi con l’inizio dell’autunno: «A fine partita il mister ce l’aveva con me per un appoggio sbagliato che ho fatto ma dopo il fischio finale sono andato ad abbracciarlo» ha scherzato al termine della partita il numero 99.

«Io cerco sempre di aiutare tutti dando il massimo, uscendo dal campo con la sicurezza di aver dato tutto. Sul gol del 3-2 mi è andata bene: io quando vedo una palla vagante in area mi ci butto. E se il mister ti chiama in causa devo farmi trovare sempre pronto, che giochi 5 o 30 minuti» il pensiero di Kouame.

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