Doveva essere uno scontro diretto, è finito 3-1. La Fiorentina a Genova contro la Sampdoria non ha semplicemente perso una partita contro una diretta concorrente all’Europa, ha soprattutto capito che ad oggi non è una squadra competitiva per lottare per un obiettivo europeo. La classifica per di più è spietata con i viola che sono scesi addirittura all’undicesimo posto, a meno 3 dal famoso settimo posto che potrebbe essere l’ultimo posto utile per l’accesso all’Europa (dipende dalla Coppa Italia). Vincere la famosa A2, come dicono all’interno della Fiorentina, ad oggi è un miraggio, anche se la vera Fiorentina non può certo essere quella vista domenica a Genova.
La corsa all’Europa della Fiorentina si fa complicata sia per l’inadeguatezza della rosa, che senza tre titolari come Astori, Veretout e Thereau è andata in crisi tanto da aver disputato forse la peggior partita dell’anno, sia perché il calendario certo non sorride. Infatti la Fiorentina dovrà giocare tutti gli scontri diretti in trasferta (Atalanta, Udinese, Torino, Milan e volendo anche Bologna), una difficoltà in più che certo non agevola il cammino del gruppo di Pioli. Gli errori da parte del tecnico e dei giocatori certamente ci sono ma sarebbe ingiusto non guardare anche a chi questa squadra l’ha costruita con in testa l’obiettivo economico e non quello sportivo. Con questa rosa già si dura fatica a trovare 11 titolari veri, in panchina non c’è la minima alternativa credibile nei ruoli di chiave e pensare che è stata costruita per un modulo neanche più utilizzato. In estate per questioni di bilancio è stato deciso di privilegiare l’aspetto economico a quello sportivo, tanto che il rinnovo di Corvino è arrivato al netto delle cessioni e non del raggiungimento di un risultato sul campo. Ci si può quindi meravigliare di questo cammino della Fiorentina? Da qualche settimana in società si è tornati a parlare di Europa lasciando la linea dell’anno di transizione portata avanti per molti mesi, una scelta che lascia qualche perplessità.
Proprio parlando di acquisti/cessioni eccoci a commentare gli ultimi giorni di un mercato triste. Se non parte qualcuno non arriva nessuno, la situazione è delineata. Ci si aspettava che Corvino potesse andare in contro alle esigenze di Pioli portando a Firenze un paio di giocatori più funzionali e cedendo gente come Cristoforo o Olivera che non hanno mai convinto il tecnico, ma purtroppo senza cessioni non si fanno acquisti. Gli ultimi giorni di mercato, come sempre, saranno i più movimentati con Corvino che cercherà il colpo dell’ultimo secondo, ovvero un centrocampista al posto di Cristoforo (fuori dalle gerarchie di Pioli). Dopo 24 giorni di nulla c’è ancora la speranza che qualcosa si possa muovere nella Fiorentina.
Di
Francesco Zei