Editoriali

La Salernitana apre un maggio (davvero) decisivo. Campionato da non snobbare, se le energie lo consentono

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Otto partite in 31 giorni per la Fiorentina. Vincere a Salerno per perseguire l’obiettivo ottavo posto, ma la priorità va alle semifinali di Conference e alla finale di Coppa Italia

Il calendario super congestionato della Fiorentina non concede alcuna tregua da qui fino alla fine della stagione. Il ritmo è sempre quello di una partita ogni tre giorni e così sarà fino a giugno.

I mesi decisivi che la Fiorentina si è lasciata alle spalle sono serviti ad apparecchiare un maggio che decisivo lo è per davvero. I viola tornano infatti a disputare una semifinale europea che mancava dal 2015, quando vennero eliminati dal Siviglia in semifinale di Europa League. La caratura dell’avversario, il Basilea, è ben diversa dalla squadra di Unai Emery che faceva incetta di Europa League. Tuttavia, resta un doppio turno complicato, da affrontare con il massimo della concentrazione e dell’intensità. Per regalarsi un’altra finale (in programma mercoledì 7 giugno), Biraghi e compagni dovranno superare l’ultimo ostacolo svizzero. A proposito di mese decisivo, mercoledì 24 maggio la Fiorentina disputerà la finale di Coppa Italia contro l’Inter. La grande occasione (si spera non l’unica) di tornare a mettere un trofeo in bacheca dopo oltre vent’anni. Ovviamente, i viola partono con gli sfavori del pronostico, ma la gara secca aiuta molto ad attenuare il divario tecnico tra le due rose.

I sogni dei tifosi vanno già a quella data, passando anche per la semifinale di Conference League, ma prima c’è da affrontare il campionato. Una competizione da non snobbare, per quanto possibile. Arrivare ottavi, ovviamente, significa evitare un turno di Coppa Italia. Ma quest’anno c’è di più. Nonostante la (provvisoria) cancellazione dei 15 punti di penalizzazione, la posizione della Juventus resta infatti più che dubbia e non sono affatto da escludere ulteriori penalizzazioni. Se queste fossero corpose, l’ottavo posto (salvo exploit delle italiane nelle coppe) garantirebbe l’accesso alla Conference League. Certo, la Fiorentina andrebbe in Europa League nel caso si portasse a casa uno dei due trofei nei quali è in ballo, ma nello scenario peggiore, quello che qualsiasi tifoso viola vuole scongiurare, arrivare ottavi potrebbe bastare per garantirsi un’altra stagione in Europa.

Il ragionamento fila, ma bisogna anche guardare al contesto attuale. La Fiorentina ha già giocato 50 partite stagionali, dal 1 aprile disputa incessantemente una partita ogni tre giorni e ha per le mani la possibilità di giocarsi due trofei. È normale che le coppe abbiano la priorità, è altrettanto normale che il fisico e la testa dei calciatori siano provati dai tanti impegni. Oltretutto, quello di Italiano è un calcio dispendioso perché propositivo e non speculativo. Ben vengano, perciò, le rotazioni in campionato se questo o quel giocatore è affaticato fisicamente o svuotato mentalmente. Se poi le risposte delle ‘seconde linee’ sono quelle arrivate con la Sampdoria, tanto meglio.

“Possiamo avere energie e forze per mandare in campo sempre formazioni che possano ottenere il bottino pieno. Cercheremo di fare punti e fare bene in tutte le competizioni, vogliamo migliorare anche in campionato. Poi vediamo se anche come oggi risparmiare i diffidati, o risparmiare minutaggio a qualche ragazzo, vedi Gonzalez a Monza”. Queste dichiarazioni di Italiano dopo la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Cremonese nascondono un concetto lapalissiano: il campionato non si snobba, ma le coppe hanno la priorità.

Ed ecco che stasera all’Arechi la Fiorentina affronta la Salernitana dell’ex Paulo Sousa, che ha lasciato un ricordo dolceamaro a Firenze. Un inizio esaltante, il primo posto in classifica, poi i malumori con una società che non investe, una prima stagione conclusa in grande discesa. Infine, una seconda stagione grigia, con atteggiamenti non sempre professionali e pesci d’aprile di cui avremmo fatto volentieri a meno. Dopo una carriera non certo esaltante, la sua avventura a Salerno è iniziata per il verso giusto, con una squadra rimotivata e una striscia aperta di nove risultati utili consecutivi che sta trascinando i granata verso la salvezza.

A Salerno l’anno scorso i viola, entrati in campo con poca intensità, vennero sconfitti e persero punti importanti per la lotta europea. Anche stavolta molto dipenderà dall’atteggiamento con cui la Fiorentina scenderà in campo e dalla tenuta mentale della squadra nei 90′. D’altra parte, nel giro di pochi giorni abbiamo visto il blackout di Monza e la goleada contro la Samp. Come al solito, il tecnico gigliato adotterà alcune rotazioni, ma l’impressione è che un turnover massiccio verrà adottato nella sfida di domenica con il Napoli, quella a ridosso della semifinale di andata di Conference League.

Il maggio da otto partite della Fiorentina si apre all’Arechi. “Vincere aiuta a vincere” è uno slogan tanto abusato quanto veritiero nel mondo del calcio e dello sport in generale. E quale modo migliore se non i tre punti per inaugurare un mese fondamentale? Italiano e i suoi ragazzi lo sanno benissimo.

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