Arrivata al capolinea l’avventura di Montella sulla panchina della Fiorentina. Adesso qualche ora di riflessione, con il sogno Spalletti da provare a coronare. In corsa anche Iachini, Prandelli e Di Biagio
Il 2019 della Fiorentina si chiude nel modo peggiore possibile. Dopo il punto strappato all’Inter grazie alla prodezza di Vlahovic, la squadra di Montella era chiamata ad una nuova impresa per provare a fermare la Roma. Niente di fatto, sconfitta fragorosa ed esonero ad un passo per Montella, che già nella giornata di oggi dovrebbe diventare un ex.
Montella deve fare a meno di Chiesa e Ribery, non rinuncia al suo 3-5-2 ed in partenza affida a Boateng e Vlahovic il peso dell’attacco. Dopo venti minuti la Fiorentina perde già 2-0, a causa del gol di Dzeko e della punizione di Kolarov. Tutto in pochi minuti, in uno sbandamento generale che ha complicato tremendamente la serata. I ragazzi di Montella ripartono a testa bassa, provano a recuperare terreno, centimetro dopo centimetro, e riaprono la sfida con un po’ di fortuna, ma con un Badelj bravo a trovarsi nel posto giusto al momento giusto.
Da lì inizia un’altra partita, alla pari, con la Roma. La Fiorentina ci mette il cuore, reclama un rigore con Castrovilli e si dimostra viva e pimpante. Montella toglie Boateng ed inserisce Pedro, realizzando un cambio che ha l’effetto di sgonfiare la Fiorentina. Tolto il ghanese, che può piacere o meno ma era il regista offensivo della squadra, la Fiorentina si è consegnata al contropiede della Roma ed ai due gol che hanno chiuso la sfida del Franchi. L’ultima recita di un 2019 da incubo, da dimenticare in fretta.
Nell’anno solare che si concluderà fra pochi giorni, la Fiorentina ha disputato 36 partite di campionato, totalizzando 32 punti e sole 5 vittorie. Una marcia da zona retrocessione (solo il Genoa ha fatto peggio, oltre naturalmente alle sei squadre che si sono avvicendate tra Serie A e Serie B). I numeri sono impietosi anche con Montella, che da quando è tornato a guidare la Fiorentina ha disputato 23 partite, vincendone solo 3, nonostante che il tecnico abbia ribadito anche in sala stampa la diversità e la singolarità delle due stagioni.
Gli alibi non mancano al tecnico campano, orfano di Chiesa e Ribery nel momento in cui servivano risposte di un certo tipo, ma il fragoroso ko contro la Roma ha riaperto anche la sua crisi personale. La Fiorentina, al contrario di quanto successo in passato, non si è affrettata a confermare il tecnico per bocca dei suoi dirigenti a fine partita. Anzi, Daniele Pradè ha comunicato che una riflessione approfondita sarà fatta nelle prossime ore. Parole che sono suonate come un campanello d’allarme. L’impressione è che qualcosa succederà. E’ vero che Commisso non ha mai licenziato nessuno, ma è altrettanto vero che l’ipotesi di un esonero adesso è praticamente cosa fatta. La giornata di oggi sarà già decisiva, con la squadra che si ritroverà in mattinata al centro sportivo prima del rompete le righe. Ci saranno i dirigenti, ci sarà Montella, a dirigere quello che sarà il suo ultimo allenamento alla guida della Fiorentina. Le alternative? Il sogno è Spalletti, domattina la Fiorentina ci proverà. Poi i ‘soliti’ noti: Iachini, Prandelli e Di Biagio.
Di
Alessandro Latini