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La rivincita di Tatarusanu. Solo Buffon prende meno gol

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ALLEGRO non è, lo chiamano il lungo con il muso lungo. Coreografico nemmeno, più che di muscoli sembra fatto di marmo. Le sue uscite alte non sono granché, perché oltre che una grande scelta di tempo nella giungla serve una stazza che il portiere viola non ha. Troppo filiforme: rischio tamponamenti e fuoristrada.
Ma poi i numeri dicono che Tatarusanu è (alla grande) il secondo portiere del campionato e sommando le presenze/reti delle partite europee la media gol partita si abbassa addirittura a 0,81. Siamo dunque nell’eccellenza e questo può anche sorprendere avendo negli occhi l’evoluzione estiva di Tata, tornato ad allenarsi con il morale abbastanza sotto i tacchi dopo l’Europeo per immergersi – insieme alla squadra – in un precampionato pieno di sconfitte, cinque di fila. Due gli errori gravi commessi durante gli Europei, l’uscita molle contro Giroud (Francia in vantaggio) e quella determinante sbagliata nel match contro l’Albania, rete di Sadiku, Romania eliminata.

UN PESSIMO modo di anticipare le vacanze, infatti a Moena il lungo è risbucato sapendo – oltretutto – che Corvino aveva speso quasi 3 milioni per il giovane Dragowski, portierino sveglio e a lungo seguito, circostanza ammessa addirittura dal presidente escutivo Cognigni. Dragowski però è andato subito fuori gioco per un infortunio muscolare, cosicché nell’alternanza con Lezzerini (protagonista di un grave errore nella partita contro il Trapani) Tata ha ripreso quota mentre svolazzavano il nomi di possibili sostituti, a cominciare da Sportiello.

TATA non si è più schiodato dalla porta, a esclusione del secondo tempo contro il Chievo, sostituito per infortunio proprio da Lezzerini. Solo undici reti subite in 12 partite, un anno fa erano state ancora meno (9). Gravi errori? Quello contro il Crotone sul cross basso di Rosi, respinta corta e gol di Falcinelli. Poi quattro partite e una sola volta Tata si è piegato per raccogliere la palla in rete. Se per lui non è una rivincita davvero poco ci manca, anche se dall’espressione sarà difficile capirlo.

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