Il presidente della Fiorentina voleva smuovere le acque: obiettivo centrato. Anche se la replica dell’Assoagenti è stata dura
I due fendenti che ha indirizzato Rocco Commisso all’universo-calcio a cavallo del Natale, non sono passati inosservati. E, anzi, hanno trovato subito risposta. Se uno degli obiettivi era smuovere le acque, lo si consideri centrato. Sia per quanto riguarda gli «auspicabili accertamenti» sull’indice di liquidità, che per il decalogo che raccoglie dieci proposte per «regole più chiare con i procuratori». Così scrive il Corriere Fiorentino.
REAZIONI. Le reazioni degli agenti non sono mancate, anche perché non si ricordano uscite pubbliche così argomentate da parte di un presidente di serie A. E così, proprio ieri, in risposta a Commisso, l’assoprocuratori ha pubblicato un comunicato. In cui si evidenziano parecchie divergenze e qualche punto di contatto col presidente viola. Come, ad esempio, la necessità di maggior trasparenza, da tempo invocata anche dall’Aiacs (acronimo di Associazione Italiana Agenti e Società).
RIFORMA. Poi, però, prosegue il comunicato dell’associazione, «pur apprezzando la volontà collaborativa della società Fiorentina, sottolineiamo come il decalogo pubblicato mostri chiari errori di interpretazione del ruolo degli agenti e di interpretazione dei regolamenti attuali scritti ed emanati dalla Fifa e accettati dalla Figc di cui la Fiorentina fa parte integrante». Al centro ci sono le commissioni ai procuratori sui contratti dei calciatori, la percentuale sui trasferimenti, la durata dei contratti dei calciatori e il numero delle procure all’interno di una trattativa. Argomenti, è quanto trapela, che non rappresenterebbero grosse novità per gli interessati, dal momento che sono già all’ordine del giorno delle riunioni con la Fifa, in vista dell’attesa riforma del calcio che potrebbe vedere la luce entro autunno 2022.
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Redazione LaViola.it