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La riscossa di Sottil: ora diventi una risorsa. L’investitura di Italiano: un mese importante prima del mercato

Sottil

Il contro-riscatto estivo della Fiorentina, la volontà di puntarci per trovare in casa ‘un altro Vlahovic’. Gol e assist e una chance per non essere ‘schiacciato’ dal mercato

“Avete visto oggi quali sono le sue doti: è un ragazzo giovane che deve migliorare, io lo bacchetto spesso perché deve pensare più alla squadra che a sé stesso. Oggi penso che abbia ripagato con una prestazione di livello. Ha giocato come deve giocare un esterno d’attacco: ha visto la porta più di una volta, poteva fare il quarto gol. Deve crescere e se inizia a maturare può diventare un giocatore forte”. L’investitura è di mister Italiano, uno che in questi primi mesi in viola ha rivoluzionato la testa, prima ancora delle gambe, di tanti singoli e di tutta la squadra. Il centro del discorso è ovviamente Riccardo Sottil, 22 anni e una voglia matta di spaccare il mondo. Non sempre ripagata, fin qui, però dalla concretezza delle prestazioni. Fino a ieri. Quando per è riuscito a trovare, contro la Samp, le prime giocate decisive della sua esperienza alla Fiorentina.

‘ALLA INSIGNE’. Sì, è vero, fece un assist a Benassi in un 2-0 in Coppa Italia contro il Cittadella, due anni fa. Ma il gol e l’assist di ieri in campionato valgono parecchio di più. La rete contro l’Inter, purtroppo, non aveva portato punti (vista la rimonta nerazzurra), mentre con la Samp c’è il suo zampino pesante sulla vittoria della riscossa viola. Una riscossa in realtà anche personale, proprio perché quel ragazzo sbocciato nella Primavera viola non era riuscito fin qui ad imporsi anche in Prima Squadra. Tantissime potenzialità, grandi mezzi atletici e pure tecnici. Ma al momento decisivo, spesso si perdeva. Eppure contro i blucerchiati è stato lui ad accendere la fiamma: quel movimento a convergere, la palla tagliata per Callejon e l’1-1 dello spagnolo. Una giocata che ai più ha riportato alla mente i meccanismi del Napoli di Sarri, che vedeva proprio in Callejon uno dei grandi protagonisti e un certo Insigne a fare quello che ieri ha fatto Sottil.

IL GOL E QUELL’ERRORE. E poi il gol. All’apparenza facile, ma che premia il tempismo e la voglia di esserci. Di incidere. Una rete fondamentale, perché di fatto ha chiuso la partita. Poi sì, nella ripresa Sottil ha anche sbagliato quel gol a tu per tu con Audero. Era stato bravo, il classe ’99, a buttarsi nello spazio sulla spizzata di Torreira, a bruciare sullo scatto i difensori della Samp, ma poi è stato impreciso proprio all’atto finale. Con la furia di mister Italiano, ripreso in panchina mentre si sfogava con Milenkovic: “Potevamo essere 70-1, siamo solo con due gol di vantaggio. Poi è sempre colpa dell’allenatore se alla fine perdiamo”, il virgolettato riportato da Dazn. Così come gli urlacci rifilati da Bonaventura, uno dei leader e dei più esperti del gruppo, al giovane compagno dopo una ‘finezza’ di troppo a metà campo costata una ripartenza della Samp.

UN MESE AL MERCATO. Peccati di gioventù, ma esuberanza che è giusto anche mettere in conto. A questa Fiorentina serve chi sa saltare l’uomo, chi tenta la giocata decisiva, chi si prende dei rischi. Anche Italiano l’ha sottolineato più volte. “Mi auguro che questa prestazione sia la prima di tante perché ha tutto per far bene”, ha aggiunto ieri il tecnico. Insomma, ora Sottil deve diventare una risorsa. La Fiorentina ci ha puntato con forza in estate, contro-riscattandolo dal Cagliari. Una scelta difesa anche con la volontà di non prendere uno come Berardi per cercare di valorizzare quello che tutti considerano un giovane talento. Anche nella speranza di ritrovarsi tra le mani ‘un nuovo Vlahovic’. I primi quattro mesi di stagione non erano andati in questa direzione, tanto che in chiave mercato proprio sugli esterni ci si aspetta un colpo importante. Ma con la prova di ieri forse è cambiato qualcosa. O forse può cambiare. Quanto meno nella consapevolezza di un ragazzo che ha tutto per emergere. Ha le doti, ha la fiducia di società, mister e compagni. Ora sta a lui, un mese decisivo prima di gennaio. Per imporsi e non restare ‘schiacciato’ da un possibile arrivo importante sul mercato.

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