Il brasiliano contro la Roma ha fornito un’ottima prova impreziosita dai numeri. Ora serve la continuità
Forse non è un caso che proprio contro la Roma Gerson abbia cominciato la sua risalita. Tra panchine e periodi di alti e bassi, il brasiliano contro i giallorossi è stato tra i più positivi. Ed i numeri parlano chiaro. Non solo è stato quello che ha subìto più falli, e quello con la percentuale più alta di duelli vinti, oltre il 70% sui 15 effettuati. Ma è stato anche quello che ha percorso la distanza chilometrica maggiore della Fiorentina con oltre 11 km.
Fuori condizione? No. Anzi. Da interno anomalo, visto che spesso sta più alto, è riuscito ad unire qualità e quantità contro la Roma come raramente ha fatto in questo avvio di stagione. Con una possibile variante tattica allo studio di Pioli: già da venerdì a Frosinone, infatti, la Fiorentina potrebbe presentarsi Gerson esterno alto nel 4-3-3. Pjaca, infatti, continua a non arrivare al top della forma, Eysseric e Thereau sono più fuori che dentro il progetto del tecnico viola, e Mirallas non sta confermando le buone sensazioni che aveva dato al primo impatto. Ed ecco che col rientro di Norgaard in mediana il brasiliano potrebbe essere avanzato. Proprio adesso che la condizione sembra essere tornata ai massimi livelli.
Ma una rondine non fa primavera. E adesso servirà la continuità. Anche mentale. Per unire qualità e quantità, anche a Frosinone. E perché no cambiare marcia in maniera definitiva.
Di
Gianluca Bigiotti