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La rinascita di Sportiello: “La Viola è il treno giusto. Allora non ero scarso”

«Sportiello mi ricorda Zubizarreta. Senso della posizione, freddezza tra i pali, esplosività». Lo dice Alejandro Rosalen Lopez, il preparatore dei portieri viola. Il paragone è stimolante. Al giochino partecipa lo stesso giocatore: «E io che pensavo di ricordare Zoff». Sorridono tutti. Marco Sportiello è una delle note positive di una Fiorentina che ha esposto il cartello «lavori in corso». «Abbiamo recuperato un talento che rischiava di perdersi – osserva Pioli –. Di lui mi piace la freddezza. A proposito, gli devo ordinare di evitare in futuro colpi di tacco. In situazioni di emergenza preferisco vedere la palla spazzata in tribuna». Il portierone ascolta attento. «Non è la prima volta che dribblo un avversario ma ha ragione il mister, basta giochini alla Messi».

Nella sala stampa dello stadio Alvalade di Lisbona, dopo la sfida con lo Sporting, c’è un angolo di Fiorentina che guarda con ottimismo al futuro. Quella di Sportiello è stata una scommessa di Corvino. Prestito per 2 anni con diritto di riscatto a poco più di 6 milioni. Condizioni ottimali per il club viola. L’Atalanta, che voleva togliersi un problema, ha accettato senza fare storie. Pioli ha puntato su di lui senza un attimo di incertezza indirizzando Tatarusanu tra le braccia di Claudio Ranieri al Nantes. Dopo tante battaglie il dolce Marco aveva bisogno di sentirsi il numero uno. «Non voglio più guardarmi indietro – dice alzando il tono della voce –. Certi momenti della vita ti aiutano a crescere. Io ho avuto la forza di non mollare. Sapevo che non potevo essere diventato scarso all’improvviso ed è bello sentire fiducia intorno».

La Fiorentina nell’ultimo campionato ha avuto numeri da incubo alla voce «gol subiti«. Non a caso, Corvino ha rivoluzionato il pacchetto arretrato a esclusione di Astori e Maxi Olivera. «Non voglio fare paragoni col lavoro di Sousa ma è chiaro che Pioli, da ex difensore, cura con maggiore attenzione certi movimenti. Astori è un leader, un riferimento prezioso. Ma anche Vitor Hugo e Gaspar stanno crescendo. E Milenkovic è un vero talento. Lavorare di più sulla difesa non vuol dire rinunciare a segnare tanto. La Fiorentina giocherà per vincere a cominciare dal debutto con l’Inter». Sportiello riparte all’inseguimento di quello che aveva smarrito per strada. Il sogno azzurro, la voglia di tornare a essere uno dei potenziali eredi di Buffon. «Non mollerò la presa di un centimetro. Sono tornato sul treno giusto e non voglio più scendere. In questa prima fase sto lavorando molto sulla rapidità di pensiero. Il ruolo del portiere è cambiato, facciamo parte integrante della squadra. Dobbiamo imparare a ragionare con più velocità. C’è una parola che il mister ci ripete in continuazione: entusiasmo. Mi piace. Mi ha colpito. Forse avevo perso un po’ di entusiasmo nella mia piccola crisi professionale. Ma sono ripartito. La Fiorentina ha avuto grandi portieri. Da Sarti ad Albertosi, da Galli a Toldo. E sicuramente ne dimentico qualcuno. E’ stimolante indossare questa maglia». Sono stati tutti portieri della Nazionale. Una sfida in più per ripartire a 100 all’ora nella nuova vita calcistica.

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