Rassegna Stampa
La Repubblica: Ribery e Callejon grandi firme per il gol perduto
Da quattrocento minuti i viola non segnano in serie A. Prandelli si affida all’esperienza dei due giocatori di talento
Peggio della Fiorentina soltanto Genoa e Crotone, rispettivamente penultima e ultima della classe. Numeri da brividi, quelli dell’attacco dei viola: 10 gol messi a segno in nove giornate di campionato e ultimo sussulto che risale al 25 ottobre scorso al 51’ della sfida vinta contro l’Udinese. Quella volta ci pensò Castrovilli, non a caso cannoniere della squadra con quattro gol. Poi però il vuoto, il nulla. Quattro gare senza segnare, 400 minuti di astinenza in campionato. Un’eternità. Da quando è arrivato Prandelli sulla panchina della Fiorentina ci si attendeva una svolta in fase offensiva. Il tecnico ci sta provando. Ha deciso di passare dal 3-5-2 di marca Iachiniana al tridente che a seconda degli avversari può trasformarsi anche in unica punta con tre uomini dietro al centravanti. Scrive la Repubblica.
Prandelli comunque ha scelto la strategia: Ribery da una parte, Callejon dall’altra e Vlahovic nel mezzo. Sono questi i tre uomini d’attacco sui quali puntare. Insistere sul concetto di squadra propositiva, che deve fare di fantasia e imprevedibilità le sue armi migliori. Certo, guardando la classifica e il momento davvero triste dei viola, pare di raccontare una novella. La realtà impone di pensare alla prossima gara, quella di lunedì contro il Genoa, come una sfida salvezza. La Fiorentina dovrà dimostrare di essere forte sia di testa che fisicamente. Di essere un gruppo, soprattutto. Prandelli ha concesso due giorni di riposo, coi viola che torneranno ad allenarsi oggi, anche interpretando i dati in suo possesso dopo aver deciso di aumentare i carichi atletici.
Obiettivo alleggerire testa e gambe dei giocatori, specie di quei due tasselli così determinanti per il suo gioco. Molto ruoterà attorno a Ribery e Callejon, le due alette del flipper che ha in mente il tecnico viola. Il francese e lo spagnolo, 70 anni in due ma tutt’altro che rassegnati al fine carriera. «La prima volta che ho incontrato Franck – dice Prandelli in un’intervista Sky – gli ho detto che è in debito nei confronti della nostra squadra e che quindi dovrà aiutarci ancora di più a migliorare. Franck quando va in campo e ha la palla diventa un trascinatore perché gli è rimasto dentro l’entusiasmo dei bambini. Trasmette voglia di vincere anche durante le partitelle, riesce a trascinare i compagni e in campo è un grande esempio per tutti». Ribery secondo Prandelli può giocare in qualsiasi ruolo, qualsiasi posizione del campo. La sua squadra, però, dovrà essere meno Ribery- centrica.
Avvicinare il francese alla porta avversaria, metterlo nelle condizioni di andare nell’uno contro uno e di rifinire per la punta centrale. Esterno o trequartista, quel che conta è creare superiorità numerica. «Se ci fossero stati 80 mila spettatori a San Siro per Inter-Fiorentina – continua Prandelli probabilmente si sarebbero alzati tutti e avrebbero applaudito Ribery e i fiorentini si sarebbero sentiti orgogliosi». Tifosi viola che adesso cercano di strigliare la squadra anche con uno striscione, appeso dietro la curva Fiesole e firmato Marasma: “Rispettate la maglia”, il messaggio indirizzato ai calciatori.