Pazienza finita: cori e striscioni contro Palladino e il ds Pradè. Presa di posizione netta e decisa. E per Italiano indifferenza e qualche fischio
Il triplice fischio di Fiorentina-Bologna chiude non solo la partita, come scrive La Nazione, ma anche una stagione carica di tensioni e delusioni. Nonostante la vittoria, l’umore al Franchi è segnato da un senso di incompiutezza: l’Europa resta un’ipotesi, ma la sola Conference League non sembra più soddisfare le ambizioni di piazza e tifoseria.
La Fiesole tra sostegno e rabbia
A fine gara, i giocatori viola vanno a ringraziare la Curva Fiesole, che però continua a far sentire la sua voce. Tra i cori più scanditi: “Spendere, bisogna spendere“, segnale evidente di un malcontento profondo. Non è solo un appello a rafforzare la squadra, ma un messaggio chiaro alla dirigenza, in particolare al ds Daniele Pradè, e all’allenatore Raffaele Palladino. È la prima contestazione così netta e diretta dell’era recente.
Palladino e Pradè nel mirino
Gli striscioni apparsi in curva e i cori gridati per tutta la gara non lasciano spazio a interpretazioni: la piazza è delusa e pretende di più. Si rimprovera alla squadra la mancanza di continuità e di carattere, specialmente nei momenti chiave della stagione, contro avversari sulla carta più abbordabili.
Fischi per Italiano, applausi solo per Bove
Anche Vincenzo Italiano, tornato per la prima volta da ex al Franchi, riceve una dose di fischi, a testimonianza di un rapporto rimasto irrisolto. L’unico a ricevere un saluto davvero affettuoso è Edoardo Bove, tra i più apprezzati dal pubblico per impegno e atteggiamento.
La Fiorentina chiude quindi la sua ultima partita casalinga tra applausi e polemiche, con la consapevolezza che per tornare davvero protagonista in Europa serviranno nuove scelte, dentro e fuori dal campo.
Di
Redazione LaViola.it