Rassegna Stampa
La prima trasferta a secco: subito sotto il vero handicap
La Fiorentina sbatte contro il muro del Genoa e per la prima volta nella sua stagione non riesce a segnare in trasferta. Un dato che stona in una serata stonata per tanti motivi. Ma l’errore capitale è stato quello di aver preso gol nei primi minuti di questa partita assolutamente anomala. Gol che di fatto ha costretto i viola a rincorrere una squadra che correva di più, almeno all’inizio per una precisa scelta della allenatore. Come del resto era successo a settembre nei ‘primi’ 27 minuti di questa partita a puntate.
Neppure la mossa di mettere un centrocampista muscolare in più (Sanchez) in mezzo al campo ha dato i risultati sperati. Colpa anche del gol preso a freddo; dopo infatti c’era bisogno di un ‘costruttore’ di gioco, ma questo fa parte delle dinamiche di una partita. La Fiorentina così non è riuscita ad andare sulle fasce fino a quando l’ingresso di Kalinic (l’unico giocatore di cui non puoi fare assolutamente a meno, ma non si può spremerlo sempre) ha permesso a Zarate di allargarsi a sinistra e non è un caso che l’azione più pericolosa viola è nata proprio dai piedi dell’argentino che ha fatto quello che sa fare meglio. Accentrarsi e puntare la porta. Egoista, certo, ma anche tanto sfortunato perchè quel destro meritava sorte migliore. Peccato.
La Fiorentina però ha iniziato a giocare secondo le sue qualità dopo aver ritrovato equilibri di una formazione iniziale sbagliata. Attenzione, però a dare la colpa del gol subito all’assetto, perché tutto nasce da errori individuali che non possono accade. Milic guarda il pallone disinteressandosi di Lavozic (prima rete in serie A, tanto per non smentire la generosità della Fiorentina con giocatori a secco, ndr) e Tatarusanu che anche lui spettatore disinteressato.