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La potenza economica, gli attacchi al potere: Rocco quasi okkey, si riparte da qui

Commisso Fiorentina

Su La Nazione i più e i meno di un anno di Commisso alla guida della Fiorentina. Firenze è con lui. I rapporti con Lega e club…

«Sono qui per imparare», ammise Commisso nel primo bollore di Firenze, e un campionato dopo ci si chiede quante buone o cattive idee abbia messo da parte il nuovo presidente della Fiorentina, scrive La Nazione. Premessa: difficile giudicare una stagione così particolare, ma il decimo posto è comunque un distintivo che Rocco ha mostrato con orgoglio rivendicando una discreta posizione fra i nuovi presidenti della Fiorentina.

SOLDI. La forza economica che Rocco stesso ha ribadito in ogni occasione possibile e immaginabile (essendo inserito spesso tra gli imprenditori più ricchi d’America), rischiava di diventare un boomerang agli occhi dei tifosi viola stracontenti di aver trovato un babbo ricco. Commisso l’ha capito e, finalmente, ha aggiunto una postilla: «Cari amici ho tanti soldi, ma non li butto nel calcio se non mi fanno investire». Così è più chiaro.

PRO. Un campionato dopo sono tanti i «pro», a cominciare dall’investimento totale (circa 300 milioni, comprese le risorse necessarie per il nuovo centro sportivo), e poi ci sono il feeling con la stragrande maggioranza dei tifosi e l’indubbio valore generato dall’ingaggio di Ribery. Il decimo posto vogliamo metterlo fra i buoni risultati? Considerato tutto forse sì, visto come si era messa e il fatto che la Fiorentina precedente si era salvata all’ultima giornata.

LATI NEGATIVI. Ci sono poi anche i lati negativi e il primo è il rapporto fra la forza d’impatto messa in campo e i risultati ottenuti. Le uscite a voce alta contro il «sistema» e gli arbitri hanno collocato la nuova proprietà in un ambito più defilato che autorevole. Infatti a livello diplomatico il lavoro di Barone, che si era candidato per diventare consigliere di Lega, si è tradotto in soli 8 voti quando ne sarebbero serviti 14 per essere eletto. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. La struttura societaria di un club così attivo per cambiare i format del sistema calcio (altra proposta viola bocciata: una sede della lega a New York), trarrebbe beneficio dall’ingresso di una figura dedicata ai rapporti istituzionali.

RAPPORTI. Commisso ha straordinarie potenzialità economiche, ma deve ancora accreditarsi nel calcio italiano, probabilmente anche in termini di rapporti. A proposito di alleanze e simpatie, basti pensare a come De Laurentiis – che mai ha avuto uno slancio pubblico per Commisso – ha accolto con tutti gli onori il nuovo proprietario della Roma, l’americano Friedkin, attibuendogli subito la possibilità di «far migliorare il calcio in Italia».

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