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La nuova vita degli esterni (alti e bassi) con Italiano. Discese, assist con tagli e cross bassi (con velo per gli inserimenti)

Si inizia a vedere la mano di Italiano sulla Fiorentina. La spinta degli esterni, sia alti che bassi, la manovra offensiva organizzata e diverse vie per arrivare al tiro

Per quanto possano essere attendibili due gare amichevoli contro formazioni dilettantistiche, qualcosa della Fiorentina di Vincenzo Italiano si inizia ad intravedere. Non tanto sulla fase difensiva, visto il tenore degli avversari, né sulla costruzione del gioco, vista l’assenza quasi totale dei centrocampisti ‘titolari’ e di registi (sia perché Pulgar è ancora in vacanza che per una lacuna strutturale in quella casella della rosa viola), quanto per come la squadra viola stia lavorando nella fase di finalizzazione.

NON SOLO VLAHOVIC. A brillare contro il C4 Foligno è stato senza dubbio Vlahovic, a differenza della precedente uscita contro l’Ostermunchen (e di Kokorin), non solo per il cinismo con cui ha messo dentro ogni pallone che gli è capitato, di destro, di sinistro, di testa e su rigore, ma anche perché ogni movimento della fase offensiva è stato fatto alla perfezione, dal serbo ma soprattutto da tutti gli interpreti dell’attacco viola, e non solo.

ESTERNI, ALTI E BASSI. Meno brillante Sottil, decisamente poco lucido sotto porta Kokorin, e ingiudicabile Callejon, vista la botta rimediata sul palo in occasione del suo gol dopo pochi minuti, ma ciò che va rimarcato è il come questa Fiorentina inizi ad arrivare al tiro in maniera organizzata, piuttosto che affidarsi alla luce propria di cui brilla sempre più Vlahovic (come spesso accaduto l’anno scorso) soprattutto con il grande lavoro degli esterni, sia alti che bassi.

PALLA SOPRA E TAGLIO. Lo aveva dichiarato fin da subito Italiano: “Non può segnare solo Vlahovic”. E la mano del neo tecnico viola si inizia già ad intravedere, sia nei concetti che nell’applicazione. Il ‘palla sopra’ di Sottil per il taglio sul secondo palo di Callejon, che porti lo spagnolo al tiro (come in occasione siglato al Foligno) o al nuovo cross basso e tagliato sull’altro palo, come accaduto spesso contro l’Ostermunchen, è una via che viene provata e riprovata in allenamento. L’ex Napoli, con quello schema di Sarri e quei palloni di Insigne, ci ha costruito le sue fortune in maglia partenopea.

PALLA BASSA ALL’INDIETRO E VELO. Un’altra via di arrivare al tiro che è spesso balzata all’occhio nelle prime due gare della Fiorentina è il pallone basso e all’indietro messo dentro da parte dell’esterno di difesa che si sgancia, con velo della punta per l’altro esterno d’attacco o il centrocampista che si inserisce a rimorchio. Era accaduto con l’Ostermunchen in occasione di un gol di Duncan, su cross basso, all’indietro e tagliato di Lirola, ed è stato provato più volte anche contro il C4 Foligno, sia con Venuti che con lo stesso Lirola a destra, che con Terzic ma soprattutto Biraghi. “Dobbiamo ancora lavorare per portare più uomini a riempire l’area”, ha detto Italiano, che lo va ripetendo come un mantra, proprio per sfruttare al meglio la mole di palloni che vengono buttati dentro l’area dagli esterni, sia bassi che alti, con diverse mezz’ali in grado di poter trovare la via del gol, da Maleh a Castrovilli fino a Benassi e Bonaventura (e Duncan se resterà), oltre agli esterni d’attacco che devono attaccare il secondo palo.

L’ANNO SCORSO. Detto che nelle precedenti due stagioni la Fiorentina ha giocato quasi sempre col 3-5-2, il riempimento dell’area avversaria è stato un grandissimo problema l’anno scorso, con Vlahovic spesso abbandonato a sé stesso e i centrocampisti che raramente si inserivano, ma soprattutto con gli esterni che badavano più a difendere che a spingere, con pochissimi rifornimenti  utili per gli attaccanti. I numeri che la Fiorentina ha lasciato agli archivi nel passato campionato sono impietosi: 5 gli assist messi a referto da Biraghi, 1 da Venuti, Lirola, Caceres (che ha giocato spesso da esterno nei 5 con Iachini e nei 4 con Prandelli), Callejon, mentre 6 ne ha collezionati Ribery. Basti pensare che il solo Lirola, nell’ultimo anno al Sassuolo in cui giocava da terzino in una difesa a quattro, ne mise a referto 7 di assist, praticamente più di quelli collezionati l’anno scorso da tutti gli esterni a disposizione di Iachini e Prandelli.

Ed è proprio per gli esterni, sia di difesa che d’attacco, che l’anno scorso avevano dovuto cambiare maglia o che avevano avuto un rendimento decisamente scadente, si preannuncia una vera e propria nuova vita.

MANOVRA CORALE. La luce propria di cui brilla Vlahovic, d’altronde, non può bastare per fare un campionato di medio livello. Non ci voleva molto a capirlo, visto che Italiano ci ha messo due minuti per comprenderlo. Come riuscire a far giocare in maniera corale tutta la rosa viola, soprattutto davanti, tuttavia, era ed è la vera grande sfida di Italiano. Su questo il tecnico della Fiorentina ha iniziato a lavorare dal primo giorno, con piccoli progressi che balzano già all’occhio, in attesa di Nico Gonzalez e di qualche altro ritocco.  E visto il deserto di gioco e idee che si è visto nelle ultime due stagioni, non è poco.

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