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Editoriali

La novità è che non ci sono novità: alternative (ri)bocciate, tutte assieme non girano. Testa a domenica

La Fiorentina torna da Cipro coi soliti problemi. Ma l’occasione per ripartire è enorme. Testa a domenica col Verona

Niente di grave. Non sarà un ko a Nicosia a cambiare la vita della Fiorentina. La situazione del girone di Conference League, con due sfide interne da giocare con avversari inferiori, non deve spaventare.

STESSA STORIA. Niente di nuovo, però, per quanto riguarda le alternative a disposizione di Raffaele Palladino. A livello individuale non girano, fanno errori e non hanno acuti, o forse non hanno la qualità necessaria per fare quello che alcuni titolari riescono a fare anche da soli. Messi in campo tutti assieme non funzionano. C’è poco da fare. Parisi, Kouame, Biraghi, Mandragora etc non sono a livello di Gosens, Kean, Comuzzo ed altri. Terracciano non è De Gea, per quanto il portiere campano sia stato quasi inoperoso a Cipro. Ma nel filotto che si è interrotto con l’Apoel i titolarissimi hanno fatto la differenza, sia con giocate individuali che nel trovarsi con meccanismi che hanno permesso alla Fiorentina di mettere a referto 5 successi di fila in Serie A e 7 in totale considerando anche le vittorie con Tns e San Gallo.

IMPRESCINDIBILI. L’amara verità è ormai evidente: la Fiorentina non può fare a meno di alcuni calciatori che sono singolarmente di un altro livello come, ad esempio, i vari Kean, Gosens, De Gea, Dodo. Non può fare a meno di coppie che funzionano a meraviglia come quella Comuzzo-Ranieri. Soprattutto non tutti assieme. Poco male per il presente, perché il passo falso a Cipro non pregiudica niente per il passaggio europeo. Il jolly è già stato giocato. Le prossime sfide di Conference saranno da vincere. Non saranno concessi ulteriori scivoloni. Il problema, semmai, si pone in prospettiva: se la Fiorentina continuerà a stare in zone di classifica come quelle che occupa adesso sarà difficile per Palladino gestire le energie dei propri calciatori migliori. E per fortuna, si fa per dire, che il livello della Conference è comunque inferiore alle altre due coppe europee. Fare turnover giocando l’Europa League sarebbe ad oggi impossibile per come è costruita la rosa viola. La Champions non ne parliamo. Certo, salendo di competizione salirebbero le entrate per la Fiorentina, così come dovrebbe salire il livello delle alternative (non per forza le spese, basti vedere Atalanta e Lazio). Per pensare a questo ci sarà tempo.

DOMENICA. Testa al Verona, dunque. L’occasione per ripartire è enorme per la Fiorentina. L’Hellas è reduce dal successo con la Roma, per quanto battere la squadra giallorossa, ultimamente, non sia proprio impossibile (poteva farlo anche l’Union SG in Europa e lo ha fatto la Fiorentina rifilandole 5 reti), ma in trasferta viene da 4 ko consecutivi, tra cui il 6-1 subìto con l’Atalanta. Le statistiche parlano tutte in favore della truppa gigliata, ma la discriminante principale sarà a come staranno alcuni giocatori di cui questa Fiorentina non può fare a meno. Kean su tutti. Andare alla sosta in scia della prima posizione sarebbe qualcosa di straordinario, magari sperando che dal dopo pausa per le Nazionali anche i vari Gudmundsson, Pongracic, Cataldi e altri tornino a dare una mano alla causa viola. Per gli altri, invece, appuntamento alla prossima occasione, per quanto il succo di quanto detto in precedenza non cambi. E probabilmente non cambierà.

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