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Rassegna Stampa

La Nazione – Non solo Fagioli-Gud. Vanoli vuole un altro Dodo, Ranieri, Comuzzo e Gosens

Paolo Vanoli, Fortini e Ranieri Fiorentina

Non solo Fagioli e Gudmundsson. Paolo Vanoli vuole vedere un altro Dodo, ma anche altri Ranieri, Comuzzo e Gosens

Psicologo o forse maestro severo, ma anche allenatore pronto ad ascoltare. A mettersi dalla parte dei suoi giocatori per arrivare all’obiettivo. che si chiama salvezza. Paolo Vanoli è questo. E nello spogliatoio viola lo hanno capito bene tutti e subito. Così, dopo i due messaggi ’pubblici’ lanciati nella direzione di Fagioli («mi dimostri chi è») e di Gud («io capire lui? E’ lui che deve capire me»), è giusto fare uno sorta di screenig su quali altri giocatori, il nuovo allenatore potrebbe rivelarsi particolarmente esigente dopo aver rileggo le loro prestazioni (e forse anche il rapporto con il suo predecessore, Pioli) nella prima parte della stagione, scrive La Nazione.

DODO. Vanoli si aspetterà un salto di qualità decisivo da Dodo – che poi dovrebbe essere un ritorno alle prestazioni e all’atteggiamento del passato, quando ciò il brasiliano aveva stregato Firenze – di Dodo. L’esterno ha vissuto l’inizio dell’avventura con Pioli con una serie infinita di alti (pochissimi) e bassi (praticamente una consuetudine). Le voci sul rinnovo-non rinnovo del contratto, i dubbi di collocazione tattica arretrato o quinto sulla mediana) hanno fatto il resto.

RANIERI-COMUZZO-GOSENS. Ranieri, troppi errori. Da addebitare più a una questione di testa che limiti tecnici. La difesa tre può essere stata un alibi, il rapporto con Pioli (probabilmente non decollato esattamente bene, dopo la mossa di Cagliari con quella sostituzione al 45’) un altro. Di sicuro, Vanoli adesso vuole e vorrà un altro Ranieri. Specie se con la fascia al braccio. Nel reparto arretrato anche la prospettiva di Comuzzo andrà riletta secondo l’angolazione di Vanoli, esattamente come sarà importante e decisivo interpretare il rapporto con Robin Gosens, giocatore protagonista assoluto nella scorsa stagione e molto distante da un rendimento all’altezza con l’inizio di questo campionato. Di sicuro Gosens è un senatore del gruppo viola. Uno che è pronto a mettersi sulle spalle responsabilità importanti, anche se nelle ultime settimane (complice l’infortunio) ha raggiunto un livello di gioco e partecipazione assolutamente inferiori alle sue qualità. Tecniche e soprattutto di leader.

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