Il quotidiano scrive i nuovi sviluppi sulla questione stadio dopo l’incontro tra il Sindaco di Firenze e il Presidente della Fiorentina
Ognuno per la sua strada, anzi, per il suo stadio e (non è detto) amici come prima. Per il sindaco Dario Nardella e il patron della Fiorentina Rocco Commisso le convergenze sono ormai inesistenti. Viaggiano su rotte definitivamente parallele. L’incontro ‘spigoloso’ di martedì sera lo ha dimostrato. La sintesi è un nulla di fatto. Nardella va avanti («sempre più convinto») con il suo restyling pubblico e Commisso continua a pretendere per la società viola quel ’controllo’ privato («non voglio finire sotto potere soprintendenza»). Che però la burocrazia italiana non concede. Ma questa è solo la prima puntata della nuova telenovela in viola. Scrive La Nazione.
Nei prossimi giorni, prima che il tycoon d’oltreoceano rientri a casa, ci saranno altri incontri praticamente su tutto. Dai nuovi spazi commerciali che si apriranno a Campo di Marte grazie al restyling del Franchi e alla trasformazione dell’intero quartiere, alla possibilità di costruire il nuovo stadio a Campi. E su quest’ultimo punto Commisso ora è intenzionato a incontrare anche il presidente della Regione Eugenio Giani. Perché anche l’ultimo protocollo a tre siglato in Palazzo Vecchio non lo convince.
Insomma Commisso è «deluso» praticamente da tutti e vuole avere più di una opzione. Così lascia aperta l’ipotesi Campi, (magari per cercare di ottenere più spazi commerciali a Campo di Marte). Ma non ha intenzione di spendere (un milione e mezzo di euro) per quel progetto di fattibilità. Unica condizione posta da Giani, Nardella e Fossi per prendere una «decisione senza pregiudizi» sulla Piana.
E poi c’è il Franchi
Il patron viola ha ribadito a Nardella che «a queste condizioni, non metterò soldi. Devo sapere quali saranno i tempi per la sua ristrutturazione, sperando siano veloci. E come potrà essere il controllo della Fiorentina sull’impianto». Nardella replica a spron battuto: «La Fiorentina vorrebbe avere più informazioni sui loro margini di profitto. Incontreremo i tecnici della Deloitte ed esporremo gli aspetti tecnico-economici del restyling del Franchi». Il sindaco smussa l’angolo sulle pesanti parole di Commisso sulla Mercafir («Una buffonata»). «Io mantengo il mio stile – ha commentato – quello di chi rappresenta le istituzioni».
Poi spara le cifre dell’operazione Franchi. «Abbiamo preventivato – ha detto – un investimento eccezionale su tutta l’area. Mezzo miliardo di euro. Di cui i 250 milioni per la tramvia già stanziati. 40 milioni per riqualificazioni e sistemazioni urbane. Circa 200 milioni per il restyling dello stadio e le opere annesse. Perché il decreto ministeriale non esclude la realizzazione di opere commerciali fuori dallo stadio. Noi siamo in grado di partire col restyling grazie al fatto che al Franchi arriva la ferrovia, arriverà la tramvia con la linea Rovezzano, vi è già la viabilità e la previsione di almeno 4mila parcheggi (nell’area ferroviaria e vicino allo stadio). Attiveremo più di mille posti di lavoro tra diretti e indiretti. Sarà una spinta formidabile all’economia della città». Una mitragliata. E tra gli obiettivi per il nuovo Franchi ci sono anche «il museo della Fiorentina e quello del calcio in costume».
Di
Redazione LaViola.it