La ‘terza’ avventura a Firenze nasce da punti fermi, aspettando il via libera
Secondo La Nazione, «Pioli is on fire» è già stato detto e pure trasformato in «is on Fiore». Eppure l’attesa che c’è attorno al suo ritorno a Firenze inizia a prendere una forma forse insperata, certamente auspicata. Dalla società e da Stefano stesso. La stragrande maggioranza dei tifosi vede il suo arrivo come il migliore possibile sulla panchina viola; probabilmente sullo stesso piano se fosse Sarri. Troppo? A sentire quello che si dice a giro, sembrerebbe di no. […] Stefano Pioli, fa parte di questa vecchia scuola ormai progressivamente in via di evaporazione. Anche se la vita; o meglio la professione, gli ha riservato soddisfazioni (diverse), delusioni (alcune) e una grande tragedia da gestire (la scomparsa di Davide Astori). Lui, Stefano Pioli non ha dimenticato i suoi trascorsi, soprattutto quelli a forti tinte viola. Ecco perché è considerato ‘uno di noi’ dalla città e dalla tifo-seria. Lui abituato agli umori mutevoli di una piazza, come quella viola capace di grandi slanci e grandi depressioni. Non necessariamente in quest’ordine. Pioli lo sa bene ecco perché preferisce il lavoro a testa bassa, un modulo capace di adattarsi e idee innovative. Perché se lui è un uomo di una volta, le sue idee di calcio proprio per niente. Non un aspetto banale.

Di
Redazione LaViola.it