UN INCASTRO dopo l’altro e mezza parola dopo l’altra, o anche meno, ma finalmente si sta ricomponendo lo scenario dopo lo stallo bisettimanale sul direttore sportivo. Ieri Corvino ha incontrato Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, per definire la rescissione del contratto (c’erano cifre non marginali su cui trovare un’intesa visto l’accordo valido fino al 2018).
Da ieri l’ex direttore sportivo viola è eventualmente libero di diventare il nuovo direttore sportivo viola. Tutto però è ancora da scrivere, perché le due parti (i Della Valle e Corvino) sono rimaste correttamente a distanza in presenza del contratto in vigore con il Bologna. La svolta ci potrà essere da domani o giovedì in poi, quando i Della Valle torneranno dalla Cina, essendosi Corvino già liberato dai rossoblù. Queste sono le premesse, l’interesse dalla Fiorentina è reale. Un approfondimento e poi si vedrà.
NON scontato l’esito della trattativa, perché dopo 7 anni trascorsi a Firenze – consapevole di avere un ottimo rapporto con la città – il direttore sportivo tornerebbe solo di fronte a garanzie precise, in modo da poter replicare il proprio modello di lavoro. La prima richiesta: responsabilità totale dell’area tecnica, compreso tutto il settore giovanile. La seconda: libertà di azione e autonomia completa nel rispetto del budget messo a disposizione dalla proprietà. La terza: procedure di azione snelle nei momenti decisivi del mercato, quando servono operatività e autorevolezza.
Dall’altra parte – pur nel massimo rispetto per Pradè che nel 2012 ha impostato il gruppo arrivato per tre volte quarto e una volta quinto – ci potrebbe essere la volontà di ripartire su altre basi dopo un mercato di gennaio lontanissimo dalle aspettative. Corvino sarebbe la scelta giusta? E’ forte la convergenza di opinioni in società, anche se non è mancato il confronto e non tutto ancora si è esaurito.
FRA i vari dubbi, ne circola all’esterno uno con molta insistenza: come potrebbero coesistere due personalità forti – fortissime – come Corvino e Sousa? In realtà proprio Corvino foce monitorare il lavoro di Sousa fra il 2011 e il 2012, quando il portoghese allenava il Videoton. Stima autentica. Ci fu anche un tentativo per portare Sousa a Firenze e l’allenatore è assolutamente a conoscenza di questo. Altro indizio: Corvino ha una personalità forte e non tollera intrusioni nel suo campo di lavoro, ma apprezza il carattere ben definito di chi è al comando di altre aree. Ha conservato a proposito di Sousa un’opinione molto buona e non gli è certamente sfuggito il contributo che lo stesso allenatore ha dato indicando Kalinic. Ultime ore di attesa, la verità sul nuovo direttore sportivo si avvicina.
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Redazione LaViola.it